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Sampdoria eSports, Jankto: «Darò il massimo. La mia carta? Sempre con me»

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Esclusiva SampNews24 – Jankto racconta le emozioni di rappresentare la Sampdoria nel torneo eSports Waiting for eSerie A

Jakub Jankto prende in mano il joypad per rappresentare la Sampdoria eSports nel torneo Waiting for eSerie A, che coinvolge in un quadrangolare anche Fiorentina, Cagliari, Spal e accompagna i club verso il primo campionato italiano virtuale. Il centrocampista blucerchiato ne ha parlato in esclusiva ai microfoni di SampNews24.com.

Dal campo alla consolle. È una bella responsabilità rappresentare la Sampdoria eSports: cosa si prova?

«Sicuramente vorrei giocare sul campo. Ma ora la priorità è un’altra: la salute della gente. La Sampdoria mi ha mandato una convocazione di questo tipo e sono felice di rispondere presente. Cercherò di fare sempre il massimo, come sul campo. Sono 6 anni da quando ho smesso di giocare attivamente. Vediamo se mi ricordo come si fa».

Quale giocatore non potresti mai togliere dal campo?

«Non rinuncio mai a… me stesso. La carta di Jankto è sempre nella mia rosa, ma la metto solo in panchina per portare un po’ di fortuna».

Quale consiglio daresti ai nuovi gamer ufficiali della Sampdoria?

«Nessun consiglio. Dico solo a loro che portano la maglia più bella del mondo».

Hai dimostrato di credere molto nel mondo eSports: la tua accademia è una vera e propria palestra per giovani talenti.

«L’eSports sta esplodendo in una maniera incredibile. Diciamo che quando avevo 15 anni giocavo veramente tanto ai videogiochi. A 18 anni, quando mi è arrivata un’offerta per andare giocare a calcio in Italia, ho smesso completamente. Volevo finire la scuola e imparare l’italiano. E penso di esserci anche riuscito, almeno abbastanza. Ora ho una famiglia, quindi la priorità sono loro. La passione per i videogames però è sempre rimasta. Per questo ho deciso due anni fa con altre persone di creare il progetto Sampi, che sta andando alla grande. Ovviamente sono sempre in contatto con i miei gamers, che mi danno tante soddisfazioni. Ma lascio giocare loro. Io giusto qualche volta, il lunedì libero per esempio. Per il resto, testa al calcio e alla Sampdoria».

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