Stankovic: «Non molliamo di un centimetro. Ho tanti giocatori promettenti»
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Stankovic: «Non molliamo di un centimetro. Ho tanti giocatori promettenti»

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Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A pareggiato contro l’Inter: le dichiarazioni

Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A pareggiato contro l’Inter. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Sky Sport.

PAREGGIO – «Nel calcio, come nella vita, si trovano gli equilibri. Dopo la partita di Monza ero distrutto, potevamo portare a casa i tre punti. E oggi qualche episodio ci è andato a favore, abbiamo conquistato un grandissimo punto. È merito dei ragazzi che non mollano di un centimetro. L’Inter ha una rosa spettacolare, altri obiettivi rispetto a noi, fanno paura. Noi siamo scesi in campo con un tifo fantastico e il petto in fuori. Potevamo tirare di più, io dai venti metri caricavo e tiravo senza guardare nessuno. Nemmeno mamma e papà. Dico loro che devono tirare di più e cercare qualche altro episodio a favore».

SALVEZZA – «Lavoriamo ogni santo giorno. Non voglio pentirmi di non aver dato tutto, è questo il messaggio che voglio trasmettere. Ogni partita ha una storia diversa, dal campo dobbiamo uscire a testa alta. Non so se basterà, ma con questo atteggiamento e questa vicinanza dei tifosi ci credo. Siamo diventati un team che sa soffrire, gioire, riconoscere i propri limiti, essere umile e orgoglioso».

GABBIADINI – «Sta facendo tanto lavoro sporco, come Sabiri, Cuisance, Djuricic e Lammers. Lavorano molto per essere equilibrati, io cerco di schierare sempre la formazione più offensiva. Ma i rischi devono essere calcolati».

ATTEGGIAMENTO – «Rilassato? È una grossa parola… Cerco di mettermi in condizione fisica e mentale di dare tutto. Si lavora col gruppo, che vuole proseguire la crescita. Ci sono tanti ragazzi che si sono messi in mostra, penso ad Amione e Zanoli che hanno fatto una grande partita. Anche Paoletti e Cuisance. Promettono, e hanno un grande coraggio. La carriera da calciatore ha vita breve, sprecare il tempo non serve. La nostra risposta deve arrivare in campo, ma anche in allenamento. Ognuno deve chiedersi cosa sta facendo, essere orgoglioso, umile e continuare così».

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