La Bella Stagione, il regista: «Film emozionante sulla Sampdoria»
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La Bella Stagione, parla il regista: «Film emozionante sulla Sampdoria»

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Marco Ponti ha voluto documentare con un post sul suo profilo Instagram la fine del primo montaggio del film La Bella Stagione

Marco Ponti ha voluto documentare con un post sul suo profilo Instagram la fine del primo montaggio del film La Bella Stagione. Le sue parole sul documentario che racconterà la Sampdoria dello Scudetto.

LE PAROLE«Abbiamo appena terminato la prima versione del montaggio del mio nuovo film: LA BELLA STAGIONE. E’ un film documentario eppure… so che è il mio lavoro più personale e emozionante dai vecchi tempi di Santamaradona. Ci sono dentro tutti i temi per me importanti ed urgenti: l’amicizia, la fatica, lo spirito di squadra, l’arte del sopravvivere alle vittorie e alle sconfitte, la grazia sotto il fuoco nemico, le relazioni che ti salvano la vita, i racconti che te la rendono più bella e le difficoltà terribili che ti obbligano a capire chi sei veramente».

GRAZIE – «E tutto questo grazie a delle persone straordinarie che hanno vissuto tanto e che mi hanno concesso l’onore di poter raccogliere i loro racconti. Un epico viaggio che parte nel 1990 e vede la Sampdoria vincere un inimmaginabile scudetto l’anno dopo… una banda di fratelli che ancora oggi è esempio di come sia bello e giusto essere amici veri. Grazie di cuore dunque ai miei compagni blucerchiati di viaggio: Luca Vialli, il bomber, che ha ha scritto con me, Pierdomenico Baccalario e Shadi Cioffi e Andrea Del Monte il film; Roberto Mancini, il Mister; Fausto Pari, Moreno Mannini, Giovanni Invernizzi, Ivano Bonetti, Luca Pellegrini, Beppe Dossena, Marco Lanna, Gianluca Pagliuca, Giulio Nuciari, Pietro Vierchowod, Attilio Lombardo, Narciso Pezzotti e il mitico Toninho Cerezo (obrigado!). E poi Francesca Mantovani e Aleksandra Boskov. E i tifosissimi Enzo Tirotta e Alice Castellani. E ancora Tito Gherardi, Maurizio Beltrame, Carmine Vaccaro del ristorante Da Carmine. I giornalisti Paolo Condò o Franco Ordine. La gentilissima Katherine Vialli. E infine i mitici Beppe Bergomi e Federico Chiesa, che ci hanno raccontato com’era giocare contro quella Samp lì e com’è, oggi, avere quegli uomini come maestri».

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