Sampdoria, Luiso: «Quagliarella? Non può fare tutto da solo»
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Sampdoria, Luiso: «Quagliarella? Non può fare tutto da solo»

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Pasquale Luiso fa il punto sulla Sampdoria: da Quagliarella a Keita. Le dichiarazioni dell’ex attaccante blucerchiato

Pasquale Luiso, ex attaccante della Sampdoria, ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Quelli che la Samp. 

ATTACCANTI – «Seguo il calcio in generale, perché facendo l’allenatore seguo il calcio in generale. Ma la Sampdoria la seguo. A parte Quagliarella, che ha fatto una carriera strepitosa e tutto quello che fa è straordinario, arrivia un certo punto dove può attraversare un momento negativo. Non possiamo aspettarci che faccia 20 gol a stagione. La Sampdoria avrebbe bisogno di un centravanti di peso»

BALOTELLI – «Lo prenderei, ma solo se fa il Balotelli. È un po’ di anni che fa poche partite e pochi gol. Rendimento alterno e discutibile. La Sampdoria ha bisogno di un centravanti che faccia gol. Segnano un po’ tutti tra difensori e centrocampisti, ma non so fino a quanto si può sopperire alla mancanza di Fabio al top»

SAMPDORIA – «La Sampdoria sta facendo bene, la partita di Bergamo è stata interpretata benissimo. Ha un allenatore esperto. È una grossa sorpresa. E farà un campionato al di fuori della zona retrocessione».

GABBIADINI – «Gabbiadini è uno che segna poco, al massimo ti fa una decina di gol. Serve un centravanti vero per ambire a qualcosa in più non si può mettere la croce solo su Quagliarella».

KEITA – «Keita è un ottimo giocatore quando c’è bisogno di ripartire in contropiede però non è proprio un centravanti. È un altro ruolo. Ti può fare una decina di gol, ma in una squadra ci vuole l’attaccante di peso da 15 gol e se non ce l’hai soffri. Negli ultimi anni quel ruolo è stato di Quagliarella».

PASSATO – «Arrivai dal Vicenza dalla A in B, ma sarei venuto pure in C alla Sampdoria. Sono stati cinque mesi bellissimi. Ho fatto dieci o undici gol in sei mesi. Abbiamo sfiorato la Serie A perché abbiamo pareggiato 4-4 a Cosenza, è stata una stagione fantastica. L’anno dopo con la stessa squadra è stato un anno disgraziato, l’esonero di Cagni, l’infortunio. Non è stata una stagione fortunata, poi è arrivato Novellino, Marotta e la promozione in Serie A. Ricordo con affetto i tifosi che mi hanno voluto bene, credo di aver toccato il top con la maglia della Sampdoria. Quando mi chiedono qual’è stata la grande squadra della mia carriera io dico la Sampdoria, non me ne voglia il Vicenza. Ma quando guardo quella maglia che ho ancora qui in casa ne sono veramente orgoglioso».

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