Sampdoria, Ludovica Mantovani: «Mio padre un esempio per tutti»
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Ludovica Mantovani: «Mio padre un esempio per tutti»

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Ludovica Mantovani, a La Repubblica, ha ricordato il padre Paolo, presidente della Sampdoria: le parole

Ludovica Mantovani, a La Repubblica, ha ricordato il padre Paolo, presidente della Sampdoria: le parole.

DOMENICHE«Posso dirvi che la domenica non fu mai più la stessa, se per caso il week end si rimaneva in Svizzera rivedo i miei fratelli sdraiati per terra in salotto con la radiolina scricchiolante accesa, impegnati nell’aggiornare i risultati minuto per minuto. Quando invece la Samp giocava in casa andavamo tutti allo stadio. Mentre Francesca rimaneva con papà, essendo impegnata con l’ultimo anno di liceo classico, con nostra madre e i miei fratelli si rientrava subito dopo la partita, direttamente da Marassi, e l’umore nelle cinque ore in auto dipendeva dal risultato».

SAMPDORIA«Non credo che nessuno avrebbe potuto veramente influenzare nostro padre in una scelta di vita così importante Col senno di poi, lui aveva già un obiettivo ben preciso. Ha costruito la squadra dei suoi sogni campione dopo campione e quello che qualcuno poteva interpretare agli albori come vane promesse divenne realtà».

PRESIDENTE«Dietro ad un Presidente empatico con i suoi calciatori, aperto al dialogo con i tifosi ed al confronto in sedi istituzionali, c’era un marito e un padre che ha sempre mantenuto gli spazi privati della sua famiglia protetti. Un grande esempio, in primis per noi figli, di come la popolarità e la gloria non debbano mai darti alla testa, non debbano mai farti dimenticare educazione e rispetto»

LETTERE«Credo che gli farei leggere una delle centinaia di lettere scritte di suo pugno a calciatori, dipendenti, colleghi, autorità, partner e tifosi. Le parole erano ponderate, ma spontanee, anche quando si trattava di un semplice biglietto di ringraziamenti. Consapevole che da solo, nulla di tutto ciò che aveva realizzato si sarebbe potuto avverare, era attento alle necessità del prossimo ed ai dettagli».

RICORDI«Göteborg, la tensione, i due gol di Luca nei supplementari, la Coppa delle Coppe alzata al cielo, i tifosi in festa, la gioia negli occhi lucidi di nostro padre. E poi anche Wembley 2021, l’abbraccio tra Luca e Roberto, le loro lacrime, una dedica speciale».

STILE«Nostro padre aveva un suo stile, da Presidente sceglieva di togliersi il cappello davanti alla gradinata. I tifosi rispondevano a questo gesto distinto con cori, applausi e bandiere al vento, una storia d’amore infinita con massimo rispetto dei ruoli».

RAVANO«Un Presidente che risponde scusandosi a una bambina che gli scrive un suo desiderio più grande, facendola diventare protagonista insieme alle sue compagne di 8 anni, ti insegna che vale la pena inseguire i propri sogni. A Genova centinaia di bambine dal 1987 giocano a calcio esattamente come i loro compagni di classe, questa è più che storia, è empowerment. Lui ha lottato con devozione e lealtà per realizzare le sue ambizioni, ecco il suo segreto».

REGALO«Agosto 1993, mi ricordo con emozione il suo sorriso alla loro presentazione a Bogliasco, ma l’ultimo regalo arriva ogni anno quando ci ritroviamo tutti al Torneo Ravano, il suo fiore all’occhiello, la sua eredità più importante».

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