Sampdoria, Tirotta: «Abbonamenti? Faremo quelli che servono»
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Sampdoria, Tirotta: «Abbonamenti? Faremo quelli che servono»

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Lunga disamina social da parte di Enzo Tirotta, storico leader della Gradinata Sud della Sampdoria: le sue parole e l’appello ai tifosi

Enzo Tirotta, storico leader della Sampdoria, ha analizzato il momento del club blucerchiato. In un lungo post Facebook, ha parlato della nuova proprietà, delle macerie lasciate dalla vecchia gestione con le quali il club dovrà confrontarsi tutti i giorni in futuro. E ha chiosato con un pensiero sulla campagna abbonamenti: chiunque decida di sottoscrivere il suo atto d’amore per la Sampdoria lo faccia con la voglia di sostenerla.

LE PAROLE«Abbonamenti? Faremo quelli che servono, preferisco che la Sampdoria riconquisti i tifosi a poco a poco consolidando tutti i figlioli prodighi. Una reazione di pancia della tifoseria dopo vent’anni in cui è stata prima “clientela” e poi “mucca da mungere” forse sarebbe non sarebbe stato coerente con il nostro DNA, che non è quello di altre tifoserie, anche a noi ci puoi fottere, ma fai più fatica e ce ne accorgiamo prima di altri! La nuova proprietà? Frequentando club di tifosi fino a maggio si parlava di tutti i metodi possibili per aiutare la società, financo chiedere prestiti personali da immettere nella Samp. L’alternativa fino ad allora sembrava essere una sola: barnaba che voleva prendere la Sampdoria con i soldi di Garrone e con il paracadute che, a suo dire, avrebbe preso anche se la Samp fosse fallita (dovendo andare fino a Roma in federazione per sentirsi dire che cioccava). La stessa coppia che con una sequenza di comunicati stampa deliranti o demenziali (scegliete voi) ha definitivamente impedito alla squadra di giocarsi la salvezza (al netto delle carenze tecnico-tattiche).  La nuova proprietà dicevo, da come si sono mossi, per prontezza e preparazione e voglia vera di prendere la Samp salva, mi fanno pensare che se non ci fossero stati e l’unico pretendente fosse stato il comunicatore folle con il suo sponsor, oggi i nostri sarebbero problemi di ben altro tipo. E di questo ovviamente sarò sempre riconoscente.

Però poi, giustamente, la voglia di parlare di calcio dopo tanto tempo, ci ha fatto dimenticare alla svelta che il ladrone era ancora appostato fuori dalla porta sperando di poter fare ancora una scorribanda in salotto per rubare ancora un po’ di argenteria, e che, pur non riuscendo a sgraffignare più niente i danni prodotti in questi anni bastavano ed avanzavano per impedirci di ripartire a pieno regime da subito. Intendiamoci, io non so quanta sia la forza di manfredradd, non so quali siano gli obiettivi a medio e lungo termine, però so che non si prende un impegno del genere (economico/finanziario ed industriale) per vivacchiare. Poi certo, in questi due mesi alcune scelte io le avrei fatte diversamente e soprattutto le avrei comunicate diversamente, ma è anche vero che il fatto che non cerchino di arruffianarsi i tifosi con dichiarazioni ed azioni, che siano tutti i giorni a parlare e/o a far trapelare informazioni a loro uso e consumo. Mi piace la chiarezza, non mi piace essere preso in giro. Abbiamo imparato in questi mesi, tra le tante nozioni finanziarie, che abbiamo paletti insormontabili entro cui muoverci, fosse l’indice di liquidità piuttosto che l’omologa del piano di salvataggio che darà il via all’operazione finale del passaggio di proprietà. Non potevamo ragionevolmente pensare che le prime mosse fossero di tipo “saudita”. Sarà un squadra che dovrà navigare in un mare agitatissimo: tanti ragazzi giovani e nuovi con un allenatore nuovo, con dirigenti nuovi in una città che vive due competizioni continue. Ancora una volta saremo noi tifosi a dover prendere per mano la Sampdoria, e quest’anno non per paura dell’abisso o per manifeste difficoltà ma perché è una rinascita, sarà una squadra che dovrà crescere e sarà una dirigenza che dovrà crescere. 

Intendiamoci, da qui all’eternità chissà quante saranno ancora le cose che non condividerò, figuriamoci, il calcio di domani sarà sempre più lontano dal mio essere tifoso, ma fino a quando non mi sentirò preso in giro, fino a quando (pur con metodi diversi) chi opera in sede lo farà con lo scopo principale di far crescere la Sampdoria, il mio sostegno non mancherà. Infine una cosa che andrà un po’ controcorrente: non abbonatevi se non per sostenerla senza se e senza ma. Non abbonatevi se avete dubbi. Non abbonatevi se lo fate solo per fare un dispetto al vicino di casa. Non abbonatevi se non verrete allo stadio con quintali di entusiasmo. State a casa se pensate di venire a vedere uno spettacolo. Se invece pensate di poter far parte dello spettacolo venite ed abbonatevi! Se pensate che una squadra di ragazzi giovani possa incarnare la quint’essenza della Sampdoria correte a Marassi. Se pensate che sia l’inizio del rinascimento della Samp dopo gli anni più bui fate una volata ad abbonarvi. Se pensate che i tifosi visti l’anno scorso siano stati determinati nel restituire un’immagine della Sampdoria come di un ambiente eccezionale allora vieni di corsa. Se hai visto la gradinata Nord crescere così tanto, sei un pivello o forse non lo sei ma non hai abbastanza soldi per andare in un altro settore allora unisciti ai ragazzi della Nord. Una cosa però, se non hai nessuno di questi requisiti, per favore, per pietà: STAI A CASA!!!».

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