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Rizzoli: «Niente esultanze, proteste e trattenute in Serie A»

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Serie A, Rizzoli prevede diversi cambiamenti nel futuro del calcio: «Niente proteste dall’arbitro e niente abbracci»

L’ex arbitro di Serie A, nonché designatore, Nicola Rizzoli torna sulla possibile ripartenza del campionato. Diversi dubbi, gli stessi del presidente dell’AIA Marcello Nicchi, e qualche considerazione su come il Coronavirus cambierà il mondo del calcio: «La risposta è sempre la stessa, non lo sappiamo con sicurezza quando sarà possibile ripartire. La palla ce l’ha il governo e gli scienziati, aspettiamo loro. Noi possiamo fare mille ipotesi e rivederle di continuo, ma il via lo danno loro. La situazione Coronavirus è più snervante e ci sono settori dove la sofferenza è più alta».

«Questa emergenza colpisce tutti. Una volta passata dovremo rivedere molte cose anche nel calcio. Partecipo ad un gruppo di lavoro coordinato dalla Uefa dove sono presenti le 5 principali leghe d’Europa. Ci scambiamo informazioni e ipotesi, e la cose più problematiche oltre alla sicurezza dei viaggi riguarderanno il cambio di abitudini che ci attende, dagli spogliatoi separati agli atteggiamenti in campo senza proteste all’arbitro, con esultanze diverse, abbracci e trattenute sui corner», precisa sulle colonne del Corriere di Bologna.

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