Viviano e i trent'anni: «Dispiaciuti per questo momento, ma ci riprenderemo» - Samp News 24
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2015

Viviano e i trent’anni: «Dispiaciuti per questo momento, ma ci riprenderemo»

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I trent’anni non si scordano mai. Emiliano Viviano li ha festeggiati ieri e può dirsi soddisfatto: la sua carriera ha ripreso quota dopo la brutta esperienza all’Arsenal, dov’è finito in tribuna per la maggior parte del 2013-14. Con la Samp tutto è finito alle spalle e ora il portiere si gode la sua titolarità, frutto anche del duello vinto l’anno scorso con Sergio Romero.

Sui trent’anni, Viviano non sente particolari emozioni, come conferma ai microfoni de “Il Secolo XIX”: «Ne parlavo proprio poco fa con Coda, mio grande amico. Lui mi raccontava che rispetto alle ricorrenze precedenti, i trenta li aveva un po’ accusati. Il mio pensiero sui trent’anni è che ci sia del bello e del brutto insieme. Ce li ho, come il “tre” davanti adesso. Però non me li sento, perché mi sembra ieri che ho iniziato a giocare a calcio. E invece sono già passati un po’ di anni: comunque mi sento bene. Al massimo delle mie possibilità, sopratutto mentali, anche se c’è sempre da migliorare».

Peccato che questa festività arrivi in un momento poco felice per la Samp: «Eh già, il compleanno quando cade, cade… siamo tutti sinceramente dispiaciuti di questo momento nel quale facciamo fatica a livello di prestazioni e di gioco. In questi casi non esiste miglior medicina del lavoro: è giusto esser preoccupati, ma senza perdere l’ottimismo. Siamo alla 14° giornata, abbiamo la possibilità di riscattarci. Ne parlavo nello spogliatoio: adesso siamo incudine, l’ambiente che ci circonda facilmente può perdere l’equilibrio e dividersi in mille opinioni. Normale quando si vive d’emozioni. Ma noi no, non dobbiamo perdere l’equilibrio».

C’è da pensare anche al Sassuolo. Battere i neroverdi sarebbe un bel modo per festeggiare i trent’anni: «Eh, già. Giocheremo per quello, ma sopratutto per dare nuova fiducia ai nostri tifosi. Ora gli stiamo dando cacca e ci sta tornando indietro. Però abbiamo cambiato allenatore, stravolto l’idea di gioco: una soluzione alla fine c’è. Bisogna seguire Montella, secondo me l’uomo giusto per portarci fuori dai guai. Se poi di guai si può parlare, perché siamo alla 14° giornata, la classifica è corta. Ci sono diverse squadre in pochi punti. Anche il Genoa, per esempio…».

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