Winks: «Sampdoria, ci sono quasi. Vi spiego la mia scelta»
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Winks: «Sampdoria, ci sono quasi. Futuro? Ho già deciso»

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Harry Winks, centrocampista della Sampdoria, ha fatto il punto sul suo recupero dall’operazione alla caviglia e sul suo futuro in blucerchiato

Harry Winks, centrocampista della Sampdoria, ha fatto il punto sul suo recupero dall’operazione alla caviglia e sul suo futuro in blucerchiato. Le sue parole.

INFORTUNIO«Al momento mi sento bene, sto procedendo gradualmente con il recupero. In effetti dalla mia operazione sono trascorse sole sei settimane, quindi ho bisogno di tempo per tornare in condizione. Adesso che mi alleno a parte sul campo, ho la possibilità di vedere i miei compagni e di avere un paragone. Io sono ancora indietro fisicamente rispetto a loro. Però ogni giorno è un piccolo pezzettino in più e per me è una piccola conquista».

RIENTRO«Sinceramente no. Penso che la soluzione migliore per me sia prendermi tutto il tempo necessario per recuperare bene. Tutto il tempo di cui il mio fisico ha bisogno per farmi trovare pienamente pronto e con la condizione giusta quando arriverà quel momento che sto aspettando».

RITIRO«Molto e sono molto contento di poter essere qui in questo stage in Turchia. Mi alleno con il fisioterapista, faccio tutto quello che mi chiede, con la giusta intensità. Non è arrivato ancora il momento di spingere e nello stesso tempo non vogliamo forzare per scelta perchè siamo ancora in una fase delicata del recupero. E l’ultima cosa che ci vorrebbe adesso è un nuovo intoppo».

RESTARE ALLA SAMPDORIA«È vero. Voglio assolutamente giocare per la Sampdoria. Gli ultimi quattro mesi sono stati molto complicati, per la squadra e anche per me. Tanta sfortuna. Sto lavorando molto per tornare, compresi i giorni di festa. E stato ed è frustrante non potere giocare e nemmeno potermi allenare con la squadra. Ma devo restare forte e puntare all’obiettivo. E confido che nei prossimi cinque mesi di campionato potremo fare bene».

ZONA RETROCESSIONE«Penso sia fondamentale dimenticare il passato e concentrarsi solo sul futuro. Queste due settimane in Turchia ci stanno aiutando. La sicurezza, la confidenza, l’autostima sono pedine fondamentali nel calcio. A volte basta vincere una partita per fare scattare qualcosa dentro, è a questo che dobbiamo puntare. Per poi giocarcela».

GIAMPAOLO E STANKOVIC«A Giampaolo posso solo chiedere scusa, mi ha accolto benissimo e non sono stato in grado di ripagare la sua fiducia. Anche Stankovic mi è molto vicino, mi dice di recuperare nel modo giusto, di osservare gli allenamenti e di capire il suo gioco, le giocate che chiede, la tattica. E lo sto facendo. Non vedo l’ora di poter dare il mio contributo, a lui e al-la squadra».

CAVIGLIA«Nello scorso campionato non ho mai avuto problemi. All’inizio dell’estate sì, nel primo stage con il Tottenham. Per qualche settimana non sono stato bene. Ma ho recuperato e quando sono arrivato a Genova stavo bene. Ho di nuovo sentito dolore a Bogliasco, in pratica nel primo allenamento con la Sampdoria. Per un’ora sono andato al massimo e nell’ultima azione mi sono fermato. È difficile capire come mai. Il mio infortunio alla caviglia risale a qualche anno fa e da allora ho comunque sempre giocato praticamente tutte le partite di ogni stagione».

ASPETTATIVE«Sì. Il mondo della Sampdoria è incredibile e me ne sono accorto fin dal primo impatto. Il club, i colori, i tifosi, mi hanno accolto tutti benissimo e ringrazio tutti. Sono sinceramente dispiaciuto di non avere potuto dare una mano fino a oggi. Quello che posso fare, e lo sto facendo, è lavorare duramente ogni giorno, per essere disponibile il prima possibile. L’unico modo in cui posso sdebitarmi è sul campo. Penso che sì, ci siano ancora le possibilità di salvarci. Abbiamo chiuso la prima parte della stagione in crisi di risultati e di fiducia. Stiamo lavorando su entrambi gli aspetti. La fiducia, l’aspetto mentale è fondamenta- le».

SCELTA«Il Tottenham mi avrebbe tenuto. Ma io sentivo di avere bisogno di una nuova sfida, di una ventata fresca, e mi piaceva provare l’esperienza di un altro campionato. Quello italiano mi piaceva molto. La Sampdoria mi è stata tantissimo dietro, per settimane ho ricevuto le telefonate di Mattia Baldini. Mi ha fatto capire, e ho capito, quanto fortemente mi volesse la Sampdoria. Sentirmi desiderato ha fatto la differenza. Poi ho iniziato a informarmi di più sulla Sampdoria, la sua storia, i suoi incredibili tifosi, vedevo in tv le partite ad agosto e non ho avuto dubbi. Manca solo che si chiuda il cerchio di questa storia e cioè che io scenda in campo».

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