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2014

ESCLUSIVA – Sampietro: «Col Pisa sono cresciuto, peccato per i playoff»

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Personalità e qualità tecnica non gli sono mai mancate, anche quando l’anno scorso è rimasto invischiato nella retrocessione del Portogruaro. Ma con la maglia del Pisa e della Nazionale Under 20, in questa stagione Gianluca Sampietro ha saputo riscattarsi a suon di prestazioni da vero e proprio leader del centrocampo. Un’annata senza dubbio positiva che la redazione di SampNews24.com ha voluto raccontare attraverso le parole del regista classe ’93, intervistato in esclusiva.

Gianluca, partiamo dal campionato del Pisa e dal sogno Serie B svanito domenica scorsa.

«E’ stata un’annata con tante difficoltà. Abbiamo cambiato tre allenatori e i cambiamenti non sono mai facili da affrontare, però abbiamo reagito bene. Abbiamo dimostrato di essere un ottimo gruppo e stando uniti abbiamo superato le difficoltà. Siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo play-off, ma purtroppo il nostro sogno si è infranto al novantesimo della gara con il Frosinone. C’è tanto rammarico, ma siamo consapevoli di aver disputato una buona stagione».

E tu hai avuto un ruolo di primo livello, giocando praticamente sempre titolare…

«Con Pagliari ho avuto la fortuna di giocare sempre, poi leggermente meno con Cozza e infine mister Menichini mi ha dato fiducia facendomi giocare con continuità in quest’ultimo periodo. Diciamo che è andata bene con 32 presenze tra regular season e play-off».

D’altronde le statistiche parlano chiaro: quando Sampietro non gioca il Pisa non vince.

«Sinceramente non ci avevo fatto neanche caso. Io sono contento di aver giocato e di aver accumulato tanti minuti. Questo campionato, rispetto a quello dell’anno scorso, l’ho trovato più difficile; abbiamo incontrato tante squadre forti e il livello del ritmo è stato più alto. Anche dal punto di vista dello stesso pubblico, giocare davanti a tanti spettatori e fare trasferte difficili mi è servito. Ho notato tanta differenza con il Girone A».

Quindi ti ritieni soddisfatto di come sei riuscito ad esprimerti in campo?

«Sì, io sono soddisfatto della mia stagione. Sono maturato in tanti aspetti e sono contento, peccato però per come è andata a finire. Perdere così al novantesimo brucia ancora di più».

Contro la Nocerina è arrivato il tuo primo gol da professionista: cosa ha significato per te?

«E’ stato molto bello, soprattutto per uno come me che non è abituato a segnare tanto. Il primo gol tra i professionisti penso che lo ricorderò per sempre, è stata una giornata particolare e molto bella. Comunque la mia priorità era quella di dare sempre il massimo e di fornire ottime prestazioni, poiil gol è una soddisfazione in più».

Con quale spirito lasci adesso la città della torre pendente?

«C’è un po’ di amarezza perché lascio una grande piazza, un grande pubblico e soprattutto un gruppo formato da bravissimi ragazzi. Per questo mi dispiace, però adesso mi aspetta un mese di vacanze e poi vedremo cosa farò con la Sampdoria. Insieme al mio procuratore parlerò con la dirigenza per capire le loro intenzioni».

La Serie B sembra essere alla tua portata: credi di essertela meritata sul campo?

«Lascio che siano gli altri a giudicare. Quella passata a Portogruaro è stata un’annata particolare con la retrocessione in un ambiente non facile. Quest’anno sono maturato e sicuramente ho disputato una stagione migliore, questo penso sia sotto gli occhi di tutti. Ma, per quanto riguarda la Serie B, lascio giudicare agli altri come è giusto che sia. Io sono contento e mi sento cresciuto sotto tanti punti di vista, questa è la cosa è più importante».

Per concludere, c’è un tuo ormai ex compagno di squadre che ti sentiresti di consigliare alla Sampdoria?

«Quest’anno ho fatto parte di una squadra con tanti giovani tutti pronti e all’altezza della situazione. Sicuramente Provedel e Goldaniga faranno carriera e, oltre ad essere dei bravissimi ragazzi, hanno tanta qualità. Hanno fatto veramente bene e possono ancora migliorare veramente tanto, quindi direi loro due. Però ci sono molti altri ragazzi che magari hanno giocato meno, ma sono altrettanto validi».

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