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Lecco-Sampdoria, Yepes: «Orgoglioso di indossare la fascia di capitano»
Lecco-Sampdoria, le parole del centrocampista blucerchiato Gerard Yepes al termine della sfida del Rigamonti-Ceppi
Al termine della sfida con il Lecco ha parlato anche Gerard Yepes, centrocampista della Sampdoria titolarissimo in questa stagione. Ecco le sue dichiarazioni:
PARTITA – «La partita è stata difficile fin dall’inizio, penso che il primo tempo sia stato anche piuttosto tosto, anche per le condizioni meteo e per quelle del campo. Nel secondo tempo secondo me abbiamo anche interpretato meglio la gara, i cambi hanno cambiato la partita e anche il cambio tattico del mister è stata una mossa intelligente, che ci ha dato una mano a prendere il volo.»
GRUPPO – «Alla fine tutti i giocatori di questo gruppo sono importanti, perché abbiamo vissuto una stagione difficile dove mancava sempre qualcuno. Abbiamo dovuto tirare fuori la voglia e la forza di essere gruppo, e secondo me la cosa importante di quest’anno, il motivo per cui siamo in corsa per i play-off è che siamo diventati una famiglia, un gruppo molto unito che lavora bene tutti i giorni con lo staff. Questo è sicuramente uno dei punti di forza della nostra stagione.»
FASCIA DI CAPITANO – «La fascia di capitano? Vestirla per la prima volta è per me l’orgoglio più grande, oltre che la vittoria. Sono qui da sei anni, ho vissuto il peggior momento societario da dentro e so quanto è stato difficile per noi e soprattutto per i tifosi. Viverla da dentro come tifoso per me è stato difficile, quindi oggi indossare quella fascia, con tanti tifosi nostri nello stadio, per me è un orgoglio. Ora manca solo il gol sotto la Sud.»
FINALE DI STAGIONE – La partita di oggi è stata importante, soprattutto per gli altri risultati. L’ultima in casa dovrà essere l’inferno per gli altri per quello che ci giochiamo e per la passione della nostra gente allo stadio. Poi speriamo di essere più tranquilli all’ultima giornata, ma può essere anche quella una finale. Ora noi le affrontiamo tutte come se fossero una finale, come se ci giocassimo tutto ogni volta che scendiamo in campo.»