Beretta risponde a Rossi: «L’anticipo alle 12:30 è di prestigio»

Matteo Rossi scrive, Maurizio Beretta risponde. «Non c’è nessun svilimento della stracittadina di Genova nella scelta dell’orario ma piuttosto la volontà di attribuirle una collocazione assolutamente centrale e di prestigio con la chance di mostrare a quasi 200 paesi al mondo lo straordinario spettacolo di passione popolare che da sempre accompagna i confronti tra Genoa e Sampdoria». Questa la replica del presidente della Lega Serie A all’assessore regionale allo sport, che – attraverso una lettera – aveva manifestato tutte le sue perplessità sulla scelta delle 12:30 come orario del kick-off del derby della Lanterna. La questione meramente pallonara è addirittura finita nell’aula di Montecitorio, in quanto il deputato Tullo ha presentato un’interrogazione con risposta al Ministero dell’Interno e al Ministero dello Sport. 

Appeal. «La programmazione dell’anticipo domenicale è sempre più spesso riservata a gare di grande appeal – precisa Beretta nella lettera riprotata dal Corriere Mercantile – Non solo la collocazione delle 12 e 30 non ha mai determinato particolari criticità ma, al contrario, ha mostrato un gradimento crescente. Quest’anno le 14 partite disputate all’ora di pranzo hanno fatto registrare una media di spettatori allo staio di circa mille presenze superiore a quella compressiva (24.442 contro 23.598) con autentici pienoni in occasione di Napoli-Sampdoria (57.000 spettatori) e Roma-Fiorentina (48.000 spettatori). Anche in televisione la media è più alta – sostiene Beretta – 300.000 spettatori in più, 1,2 milioni contro 920.000, con il record di 2,2 milioni, guarda caso, del derby Torino-Juventus». 

In giornata è attesa la risposta della prefettura che ha in mano l’ultima carta per spostare Genoa–Sampdoria, qualora venissero rilevati oggettivi motivi di ordine e sicurezza pubblica.