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L’orgoglio di Audero: «Alla Samp porto la mentalità Juve». E sul futuro…

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L’orgoglio di Audero: «Alla Samp trasmetto la mentalità Juve». E sul futuro: «Voglio essere un punto fermo qui, possiamo fare di più l’anno prossimo»

Arrivato in prestito dalla Juventus alla fine della scorsa estate e acquistato definitivamente dalla Sampdoria nel 2019, Emil Audero sta dimostrando di potersela cavare anche in Serie A. Dopo una stagione in prestito al Venezia in cadetteria, per il portiere blucerchiato è arrivata la consacrazione nel massimo campionato italiano. Ai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l’italo-indonesiano ha tracciato un bilancio personale di quest’anno: «È stata una stagione abbastanza positiva  C’è stato qualche errore, magari piccole flessioni, ma è pur vero che ultimamente abbiamo visto errori abbastanza grossolani di portieri di altissimo livello. Più uno alza l’asticella, più ci si aspetta di non vederne. Purtroppo c’è stato quel secondo tempo di Bologna – ricorda Audero – quando uno sbaglia, se la squadra fa bene, si nota meno, invece lì gli errori hanno avuto un peso diverso. Io ho alzato il livello apposta, puntavo al massimo, come tutti noi. Ora però bisogna pensare a nuovi obiettivi. Quagliarella, ad esempio, può diventare capocannoniere».

Finora neanche un minuto saltato in campionato per il classe ’97, sintomo di una fiducia totale nei suoi confronti: «Sono contento che la società abbia puntato su di me. Credo che il prossimo anno si possa puntare a qualcosa di più. Io voglio essere un punto fermo di questa squadra e tutto ciò mi riempie di orgoglio. La Sampdoria ha un ricco passato e mi piacerebbe scrivere nuove pagine». Impossibile, però, dimenticare il lungo trascorso tra le fila della Juventus«Quando stai a lungo in un ambiente ne assimili la mentalità, che poi rimane tua. Per me è successo, e poi uno prova a trasmetterla anche ai compagni. Qui ho trovato un bel gruppo anche se magari sarebbe bello avere altri due… Quagliarella, intesi come giocatori di grande personalità. Buffon? Non l’ho sentito. L’ultima voglia è stato per gli auguri di compleanno, lui lo festeggia dieci giorni dopo di me. Il successo del PSG mi sembrava abbastanza scontato».

Audero passa a parlare del futuro di Marco Giampaolo, ancora incerto: «Lui parla chiaro. Provo a mettermi nei suoi panni. Negli ultimi tre anni il gruppo è sempre cresciuto, ma il suo calcio è efficace se lo assimili del tutto. Se devi sempre ripartire da zero è difficile». Un’ultima battuta sul suo percorso in nazionale, date anche la recente chiamata da parte del ct Roberto Mancini per il recente stage: «C’è grande sintonia tra Mancini e Di Biagio. Se faccio bene con l’Under 21 potrei arrivare anche in Nazionale A. Sarà importante per noi amalgamarci bene, ma il gruppo è forte», ha concluso alle colonne della Rosea l’estremo difensore.

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