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Insulti e minacce a Paolo Palumbo, il malato di SLA sostenuto da Quagliarella

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Messaggi di insulti e minacce su Instagram per Paolo Palumbo: «Tanto muori». Lo chef malato di SLA è sostenuto anche da Quagliarella – FOTO

Stanno arrivando da tutto il mondo, nelle ultime settimane, le donazioni a favore di Paolo Palumbo, il più giovane malato di SLA d’Europa (21 anni). Una sensibilizzazione avvenuta anche grazie alla campagna social a cui ha partecipato tra gli altri l’attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella, che sabato aveva pubblicato un video su Instagram di supporto al giovane chef, invitando a fare una donazione per permettergli di sottoporsi a una costosa cura sperimentale in Israele.

Se in molti si stanno prodigando per raggiungere l’obiettivo – fissato a 900mila euro – c’è anche chi rema contro e, anzi, tenta di destabilizzare l’operato di Palumbo. Il fratello Rosario, tramite il profilo Instagram di Paolo, ha reso pubblici gli insulti e le minacce ricevuti recentemente, accompagnati da una dura replica: «È inutile che ti dai da fare, in Israele tanto non ci arrivi», «Tanto muori come morirà mio padre» o ancora «Bastardo tu, bastardo chi ti sostiene» sono solo alcuni dei terribili messaggi arrivati a Palumbo, che dal 2016 lotta contro questa rara patologia neurodegenerativa. Nonostante gli attacchi, la campagna prosegue a gonfie vele e continua ad attirare l’attenzione di numerosi VIP, che con la propria popolarità stanno dando una grossa mano per avvicinarsi al traguardo: per chi volesse contribuire e fare una donazione, qui trova tutte le informazioni e le modalità.

 

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Per la prima volta oggi non sarà Paolo a scrivere un post, ma io: suo fratello Rosario. E’ con grande rabbia che comunico un momentaneo allontanamento di Paolo dai social network per tranquillizzarsi, dovuto alle ripetute offese e minacce che ha ricevuto nelle scorse settimane, sia tramite attacchi privati che pubblici, di cui trovate un esempio nell’immagine. Abbiamo saputo che ci sono delle chat private in cui dei gruppi di persone si divertono ad insultare l’operato di Paolo e si mettono d’accordo per trovare il modo di demolire agli occhi degli altri ogni sua azione. E’ giusto che questa gente sappia che ogni atto diffamatorio documentato avrà le conseguenze che merita, perché la legge è uguale per tutti e la cattiveria gratuita ai danni di un giovane nelle sue condizioni non può essere giustificata. Non pubblicheremo i loro nomi di costoro come invece stanno facendo loro con noi, sabotando una campagna di raccolta fondi che si è sempre basata sulla trasparenza e con un obiettivo nobile: sarebbe vergognoso. Paolo è il più giovane malato di SLA d’Europa, ma ciò non lo rende un malato di “serie A”, al contrario, lui si è sempre messo in prima linea per i diritti degli altri, ha cambiato le vite di centinaia di persone grazie al Tampone, al suo libro di ricette, alle sue iniziative a favore dei più deboli, ed il suo inserimento nel protocollo Brainstorm è dovuto ESCLUSIVAMENTE ai canoni ristretti di accettazione da parte dell’ospedale di Gerusalemme che oltre allo stadio avanzato della malattia, hanno tenuto in considerazione l’età (peraltro senza concedere agevolazioni dal punto di vista economico). IL TESTO CONTINUA NEI COMMENTI!

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