AIC, Calcagno: «Si gioca troppo. Sulla riforma dei campionati...»
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AIC, Calcagno: «Si gioca troppo. Sulla riforma dei campionati…»

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Umberto Calcagno, presidente dell’AIC ed ex Sampdoria, si è soffermato sulla tutela dei calciatori e sulla riforma dei campionati

Umberto Calcagno, presidente dell‘AIC ed ex Sampdoria, si è soffermato sulla tutela dei calciatori e sulla riforma dei campionati. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di TMW Radio.

DICHIARAZIONI DEI TESSERATI – «Certe situazioni non aiutano ma è il concetto di normalizzazione del nostro mondo a cui dovremmo lavorare tutti quanti, in primis noi ma anche i giornalisti. Tanti episodi sono figli di una visione distorta del nostro mondo. I calciatori vengono considerati come qualcosa che viaggia su un binario differente ma non è così. Lo sforzo va fatto a tutti i livelli, per riavvicinare il nostro mondo. Le modalità con cui non si accettano le sconfitte preoccupano, ma anche vicende contrattuali, certe situazioni dovrebbero essere accettate con più professionalità e serenità».

TUTELA DEL CALCIATORI – «Andremo nelle scuole con i calciatori, per spiegare certe cose. Un giocatore, un talento, deve poter sbagliare senza ricevere certi trattamenti visti ultimamente. E’ tutto il mondo del calcio che ha bisogno di normalizzare  certi comportamenti. Oggi vedo qualcosa di differente. Oggi anche il tragitto casa-lavoro è diventato pericoloso. Anche a livelli più bassi ci sono episodi, che magari non sono denunciati. Il calciatore per primo non deve accettare certe cose, non è normale che succedano certe cose, che si accettino insulti o violenze. Non è una sfida semplice, dobbiamo lavorare sui tifosi del futuro. E’ un lavoro importante che porteremo avanti».

AUMENTO DEI TORNEI – «Nel 2019 il sindacato mondiale dei calciatori aveva fatto uno studio su quanto fossero aumentati impegni ed infortuni ed è stato riaggiornato lo scorso anno con dati spaventosi. Abbiamo oltre 70 gare all’anno, di cui la maggioranza sono con meno di 4 giorni di recupero. Siamo in una situazione che se continuerà così vorrà dire non tutelare la parte migliore del nostro mondo. Lo spettacolo lo fanno i grandi calciatori e calciatrici. Se non troveremo il giusto mix tra tutela degli atleti e partite, sarà tutto molto difficile».

FARMACI NEL CALCIO – «E’ un tema molto delicato. Nel 2003 avevamo iniziato e portato a termine un’indagine che ha riguardato più di 5mila calciatori, e ci hanno detto questi dati che fare sport fa bene, ma c’è un’incidenza molto particolare della SLA, che riguarda anche altre categorie. Ad oggi però non c’è una certezza scientifica. Oggi abbiamo in mente di riprendere quella ricerca e di aggiornarla per capire se ci fossero novità anche in merito all’assunzione di farmaci o un uso eccessivo di questi. Ad oggi non ci sono risultanze specifiche che riguardano i calciatori e certi tipi di malattie».

RIFORMA DEI CAMPIONATI – «Se ne parla da tanto tempo e credo che debba concentrarsi sulle regole. Non si può partire solo dal numero di squadre, ma le norme più stringenti sull’iscrizione al campionato e non solo. Dobbiamo mettere assieme un progetto tecnico-sportivo che porti a una crescita dei nostri settori giovanili».

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