Giampaolo: «Pensiamo allo Spezia. Passato? Potevamo essere l'Atalanta»
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Giampaolo: «Prima Spezia, poi valutiamo. Passato? Potevamo essere l’Atalanta di oggi» – VIDEO

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Conferenza stampa Giampaolo: le parole del tecnico della Sampdoria alla vigilia del delicato derby contro lo Spezia – VIDEO

Prima conferenza stampa per Marco Giampaolo dal suo arrivo alla Sampdoria. Il tecnico si è presentato tra le mura del Mugnaini di Bogliasco e fa il punto sulla sfida contro lo Spezia.

RIPRENDERE IL FILO«Sono stato accostato diverse volte, poi non si è mai concretizzato. Non per una mancanza di volontà. La mia disponibilità l’ho data sempre. Alcune cose si potevano fare in altre no. Per quanto riguarda la possibilità di rientrare in corsa è una valutazione che ho fatto durante a questa stagione, in riferimento a quelle che sono state le altre proposte e che ho declinato. La Sampdoria esce fuori da questo tipo di logico. Tre anni vissuti qui mi hanno messo in condizione di conoscere dirigenti, calciatori, tutte cose che hanno avuto un peso determinante. Non è un ricominciare è un riprendere il filo. È stato naturale».

MORALE – «È chiaro che il morale che ho trovato era basso, ma è andato via via scemando dopo ogni allenamento. Inevitabilmente bisogna farselo scivolare addosso e metterlo da parte. Per quanto riguarda il resto dell’ambiente ho trovato un ambiente più gioioso rispetto ai calciatori. Poi devo dire che la situazione si è normalizzata».

MODULI – «Il modulo non è importante. È tutto molto fluido. Devo ragionare più sui principi di gioco. Ma la cosa più importante è il valore tecnico dei calciatori. Con qualche calciatore ci ho parlato, ma come ho detto prima è stato come riannodare un filo che entrambi avevamo. Non ho da costruire rapporti nuovi. È bastato veramente poco. Mi conoscono bene e io conosco loro, devo approfondire la conoscenza con quattro o cinque che non ho mai allenatore. Ma credo di essere avanti da questo punto di vista».

PASSATO E FUTURO«Alla Sampdoria pensavo fosse un percorso finito. Avevamo dato il massimo ma quel triennio mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Ho avuto la fortuna di allenare tanti calciatori forti che si sono distribuiti in quel triennio, non li ho mai avuti tutti insieme. Per necessità li ho dovuti cedere. Ho quel rimpianto: se avessimo avuto la forza di costruire meglio sul lavoro fatto… Mi ricordo cosa dissi: prendetemi quel calciatore lì, perché lotteremo per il quarto posto. Questo in maniera riservata. Io credevo in quella squadra nel mio terzo anni. Se noi ci fossimo portati dietro tutti i calciatori che avevamo oggi saremmo l’Atalanta di oggi».

ESPERIENZE – «Milano e Torino? Esperienze diverse di cui non mi interessa parlare. Poi ne parleremo quando avremo meno cose da dire».

CONTRATTO«Noi dobbiamo ragionare nel breve periodo. Noi ragioniamo nell’ottica di quattro mesi, fare la nostra parte in campo. Poi sono altre le figure istituzionali che dovranno fare il resto. Noi dobbiamo fare bene il nostro compito. Io mi auguro di riannodare quel filo. Ora non ho nessun elemento per parlare in questa direzione. Ho firmato un contratto fino a giugno a obiettivo raggiunto. Nella mia testa c’è sempre la voglia di riannodare quel filo lì»

SPEZIA«Lo Spezia è una squadra in salute che ha fatto risultati eclatanti. Ho detto alla squadra che la posta in palio è quella di domani. Senza guardare in faccia la squadra che andiamo ad affrontare. Bisogna uscire fuori da questa logica. Domani dobbiamo recitare la nostra parte».

CALCIATORI«Innanzitutto dobbiamo recuperare tutti i calciatori che sono fuori. Voglio avere problemi a scegliere e non viceversa: Verre, Colley, Yoshida, Damsgaard. Perché quando hai i calciatori fuori inevitabilmente il valore della squadra può risentirne. Detto questo credo che Quagliarella possa dare ancora il suo contributo ma in campo sa muoversi e smarcarsi. Il senso dei gol anche. Spero di potergli far fare un lavoro più consono alle sue caratteristiche. Spero di farlo rincorrere meno in fase difensiva. Ma penso che Fabio possa dare e deve darlo. Me lo aspetto il suo contributo. Caputo? Mi è sempre piaciuto. Sa giocare. Intelligente calcisticamente. Gabbiadini è in un momento brillante. Devo conoscere meglio Torregrossa, ma in passato mi ha stuzzicato. Al meglio delle condizioni psicofisiche è un buon reparto avanzato. Recuperiamo i calciatori, facciamo ‘sta partita e poi tiriamo le somme».

MERCATO – «Di mercato ne parlo dopo la partita di domani. Devo avere le idee chiare. Voglio giocare questa partita senza il mercato in testa. Per quanto mi riguarda, un po’ talebano lo sono. Si può fare tutto comunque. Ancora devo ragionarci sopra».

DIFFICOLTA’«Yepes? Devo valutarlo meglio. Questa non è la sua partita. Questa è la partita di Ekdal. Ma lo valuteremo. Con noi c’è anche Trimboli. Li conosco perché li chiamavo spesso in prima squadra. Adesso non è il ragazzo che ci risolve il problema. Le responsabilità se le devono assumere i calciatori di spessore. È successo già una volta di subentrare in corsa, ho sperimentato e ho cercato di lavorare sulle dinamiche giusto quando subentri. Cambi che se subentri non puoi fare la didattica e quindi vai a fare lavori collettivi, quello che sto facendo ora. La Sampdoria è diversa al canonico subentro perché tanti li conosco è un finto subentro. Sarei potuto subentrare solo alla Sampdoria».

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