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Dalla Nazionale al rischio Serie C: la parabola di Simone Pafundi

Dopo la chiamata in Nazionale maggiore a soli 16 anni, le aspettative su Simone Pafundi erano diventate molto alte e ad oggi si può dire che sono state fin qui disattese. Il fantasista classe 2006, che il 16 novembre 2022 ha anche fatto il suo debutto con gli Azzurri entrando nei minuti finali della sfida contro l’Albania, era considerato un predestinato, ma in questi anni la sua parabola ha avuto una forte discesa e dalla Nazionale si trova a giocare per evitare di scendere in Serie C. È infatti inutile negarlo, nemmeno i tifosi liguri credono ormai in una pronta risalita dei blucerchiati dopo la cattiva partenza con Donati in panchina, così come i giornalisti e anche le quote sulla Serie B, che ovviamente danno maggiore fiducia a società attualmente più affidabili, su tutte il Palermo. Cerchiamo allora di capire come è stato possibile questo saliscendi di Pafundi ripercorrendo le varie fasi della sua carriera.
La chiamata in Nazionale di Mancini
Pafundi, nato a Monfalcone in provincia di Gorizia, nel 2014 è stato tesserato dall’Udinese, notato dagli osservatori del club friulano in un torneo giovanile. Da lì inizia il suo percorso nelle giovanili dei bianconeri e nella stagione 2021/22 si mette in mostra con la squadra Primavera e strappa il suo primo contratto da professionista. Il 22 maggio 2022, a soli 16 anni e 2 mesi, fa anche il suo esordio in Serie A nella sfida di campionato vinta dall’Udinese contro la Salernitana. Nella stagione successiva viene aggregato alla Prima Squadra del tecnico Andrea Sottil, che però nei primi mesi non gli dà spazio. Nonostante ciò, arriva la sorprendente chiamata in Nazionale di Roberto Mancini, che vuole mandare un messaggio a tutto il movimento calcistico italiano, invitando a puntare sui giovani. Colpisce la frase dell’allora CT dell’Italia sulla convocazione del giovane talento: “Pafundi? Prima lui e poi tutti gli altri. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui”.
L’esperienza al Losanna e l’arrivo alla Samp
Pafundi debutta dunque, come detto, con la Nazionale in occasione della sfida con l’Albania, ma quella rimane ad oggi la sua unica presenza con gli Azzurri. In seguito scenderà in campo con l’Italia Under 20 e poi con l’Under 21. Nel 2023 il quotidiano inglese The Guardian lo inserisce nella lista dei migliori sessanta calciatori nati nel 2006. Pafundi non riesce però ad imporsi nell’Udinese e nel gennaio del 2024 viene girato in prestito agli svizzeri del Losanna, dove rimane fino a gennaio 2025 facendo registrare 20 presenze e un gol. Tornato all’Udinese, nel finale della scorsa stagione il tecnico Kosta Runjaic gli fa collezionare 9 presenze. Si arriva dunque alla passata estate, dove l’Udinese decide di mandarlo nuovamente in prestito, questa volta in Serie B alla Sampdoria. Con i blucerchiati di mister Massimo Donati, Pafundi trova regolarmente spazio, inizialmente dalla panchina e poi da titolare, arrivando a segnare anche un gol al Pescara. Come tutti, paga le difficoltà dei liguri che faticano a trovare i risultati, e si ferma anche per un infortunio. Con la Samp il ragazzo sta però iniziando a trovare continuità anche in termini di prestazioni e si comincia forse a intravedere quell’estro che aveva fiutato tre anni fa Mancini.