ESCLUSIVA - Dario Freccero: «Serie A? Credo non si ripartirà»
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ESCLUSIVA – Freccero: «Ferrero? Ci aspettavamo qualche scossone»

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Esclusiva SampNews24 – Dario Freccero, giornalista de Il Secolo XIX: «»

Fra emergenza Coronavirus, una ripresa della Serie A che sembra sempre più incerta e il mercato che appare lontanissimo, la Sampdoria naviga a vista come tutte le altre società italiane. Per discutere di questi temi, la redazione di SampNews24.com ha contattato in esclusiva il giornalista de Il Secolo XIX Dario Freccero.

Secondo te ha senso parlare di ripresa del campionato?

«Io temo di no. Da come si sta evolvendo il discorso in Lega Calcio, adesso si ha il terrore di condizionare gli Europei del 2021: hanno fatto tanto per spostarli e adesso si rendono conto che si rischia di accavallare tutto anche il prossimo giugno 2021. I giocatori hanno quasi un mese di ferie da contratto che sicuramente punteranno a fare a fine stagione, quindi ad agosto o settembre dovendo ripartire a fine settembre o inizio ottobre con la nuova stagione. Per complicare due stagioni, il mio pensiero personale è che alla fine non si farà niente e non si ripartirà». 

Come vedi al momento l’assetto societario della Sampdoria? Il rapporto tra Ferrero e Romei si è ricucito?

«Non lo so bene, perché Ferrero non sta più parlando. È più facile capirlo a mercato in corso, con delle triangolazioni sul mercato in genere capti se c’è “maretta”. Ci aspettavamo tutti qualche scossone in CdA, che poi, come abbiamo visto, non c’è stato. Non so se c’entri l’emergenza Coronavirus o se perché in realtà Ferrero ha recuperato i rapporti. È difficile interpretarlo, visto da fuori non saprei dire se si sono riavvicinati o se sono ancora ai ferri corti. Prendo semplicemente atto del fatto che sia tutto come prima, quindi in qualche modo devono aver ricucito».

Capitolo stipendi. Credi i calciatori avranno problemi a venire incontro alla società?

«Tutto sta vedere che fine fa la stagione. Per come la vedo io, le società tenteranno di dar loro il 30% in meno di quanto previsto dal contratto, dato che hanno giocato due terzi della stagione: se il campionato si riesce a finire in qualche modo, non penso proprio che rinunceranno allo stipendio, se invece, come temo, si finirà prima, allora si dovrà pensare a questa soluzione. Adesso i presidenti temono che i broadcaster chiedano dei danni per le partite non giocate, oltre alla percentuale che gli spetta e che le società hanno già incassato. Per sopperire a questo “buco”, i presidenti chiederanno di conseguenza uno sforzo economico ai propri tesserati».

L’ultimo nome accostato alla Samp è stato quello di Advincula. Hai conferme dirette a riguardo?

«Onestamente no. O è una di quelle operazioni che si vogliono tenere segrete, ma per ora non ho dati che mi confermino questa operazione. Non voglio né smentire né confermarlo, sia chiaro: certo è che se sono su questo terzino, e ne hanno già due in questo ruolo al momento, penso che la società possa mettere in conto di perdere Bereszynski in estate. La Samp, tuttavia, non mi pare una società che investe sui trentenni. Negli ultimi anni ha sempre puntato su giovani talenti per ricavare plusvalenze, comunque adesso il mercato appare lontanissimo».

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