ESCLUSIVA - Guberti: «Sampdoria risollevata, ora se la gioca»
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ESCLUSIVA – Guberti: «Sampdoria risollevata, ora se la gioca»

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Esclusiva SampNews24 – Guberti: «Ripresa? Fino a quando non sarà tutto chiaro impossibile far previsioni. Ranieri? Parla il curriculum»

La redazione di Sampnews24.com ha raggiunto in esclusiva l’ex calciatore della Sampdoria Stefano Guberti. Ecco le parole del classe ’84 ai nostri microfoni:

Come stai e come trascorri questo periodo?

«Sto bene, però come tutti sono a casa e aspettiamo e speriamo che tutto si risolva il prima possibile».

La ripresa del campionato? Da che parte stai?

«Sono dal lato che fino a quando non sarà tutto chiaro è inutile fare previsioni. Ci sono tanti interessi dietro, non solo economici, ma penso che in questo momento qua la cosa che sta succedendo non permette di prevede nulla. Bisogna vedere col tempo equando tutto finirà e tutti saranno in sicurezza. Se si sbaglia qualcosa e si rimette in moto il ciclo dei contagi tutto diventerebbe più complicato per la sicurezza dei calciatori e di tutte le persone. Adesso è il momento di capire che la situazione è più seria di quanto si pensasse inizialmente, per cui adesso non si possono fare previsioni. Per idea personale preferirei che si ricominciasse quando tutto sarà senza rischi, a costo di dover giocare anche ad agosto e finire il campionato e ricominciare subito il prossimo. Poi ognuno tira l’acqua al proprio mulino, a volte mi fanno innervosire alcune dichiarazioni di direttori o alcune società, che parlano per interessi propri. Chi vuole che il campionato non riprenda perché vicini alla retrocessione, o chi vuole che si congelino le classifiche del momento. Non so cosa succederà, trovare una soluzione che accontenti tutti nel caso non si dovesse riprendere credo sia impossibile. Saranno quelli in alto a decidere la soluzione migliore».

Favorevole quindi a giocare in estate?

«La cosa per me fondamentale è che si inizi a giocare quando il rischio sarà pari allo zero, anche a costo che il campionato finisca a settembre inoltrato. Si possono giocare anche più partite alla settimana e ricominciare il nuovo campionato a metà ottobre o inizio novembre. So che sarà più complicato per le squadre che hanno le coppe e sarà una cosa più difficile da attuare, ma non vedo altre soluzioni. Come si fa ad assegnare un campionato adesso? Mancano tante giornate, molte squadre verrebbero penalizzate. La cosa che mi preme è che fino a quando la situazione sarà chiara a tutti è impossibile far previsioni».

Hai seguito la Sampdoria? Cosa ne pensi del lavoro di Ranieri?

«Mister Ranieri l’ho avuto a Roma, dà sicuramente una compattezza diversa dagli altri. Il suo curriculum parla per lui e ha una grande carriera alle spalle. Riesce a trasmettere alla squadra la tranquillità che prima non c’era. La Sampdoria si è risollevata, inizialmente era tutto complicato. Adesso se la gioca con le altre, ha compattato l’ambiente anche se ovviamente le difficoltà non possono scomparire del tutto».

Lo vedi come profilo ideale per aprire un ciclo?

«Potrebbe essere l’uomo adatto, lui è un passionale. Si cala nell’ambiente a 360 gradi, e se non gli piace si capisce. A Genova si sarà trovato bene e poi io sono di parte, giocare nella Sampdoria e vivere a Genova è bellissimo, sarebbe impossibile non trovarsi bene. Per lui potrebbe essere una soddisfazione, gli piacciono le imprese complicate. Potrebbe essere una sfida, credo sia alla ricerca di stimoli particolari che lo spingano ad andare oltre. Non so altrimenti quanto gli sarebbe convenuto accettare l’offerta della Sampdoria».

Come mai, secondo te, Ferrero è così criticato dall’ambiente?

«Forse un po’ per il personaggio che è e le voci che girano, o magari alcune vecchie uscite. Ci sono anche i rumor che si sentono riguardanti persone dietro di lui. Non c’è secondo me una spiegazione netta, sono diverse cose che portano ad essere bacchettato così. Penso però alla Lazio, fino a 6 mesi fa nessuno voleva Lotito e poi hanno visto quello che è riuscito a creare. Ha dato comunque tantissimo alla Sampdoria, su quello non si può dire nulla».

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