Di Stefano: «Sampdoria Primavera, andiamo lontano. Ho un sogno»
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SN24 – Di Stefano: «Sampdoria, andiamo lontano. Sogno l’esordio in prima squadra»

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Esclusiva SampNews24 – Lorenzo Di Stefano racconta il campionato disputato dalla Sampdoria Primavera: primo posto, record di gol e un sogno speciale. Le parole dell’attaccante

La Sampdoria Primavera prosegue la corsa in vetta alla classifica, dopo un avvio di stagione poco esaltante prima della sosta causata dal Coronavirus, e si prepara ad affrontare l’Empoli. Mancano ancora dodici giornate, ma l’obiettivo Final Eight è sempre più vicino. Lo sa bene Lorenzo Di Stefano, capocannoniere della formazione allenata da Felice Tufano con sette gol all’attivo. Ecco la lunga e approfondita analisi fatta dall’attaccante classe 2002 in esclusiva per sampnews24.com.

SETTE GOL E CINQUE ASSIST STAGIONALI – «Quest’estate ho contratto il Coronavirus, per fortuna da asintomatico, e quindi ho ritardato la ripresa degli allenamenti rispetto ai miei compagni. Poi durante l’interruzione forzata del campionato in autunno, una lesione muscolare mi ha impedito di lavorare come avrei voluto e sono tornato ad allenarmi con il resto del gruppo soltanto da gennaio. Non pensavo di avere un impatto così positivo al rientro ma con il lavoro e il sacrificio si possono raggiungere grandi risultati».

TRE PAROLE – «Mi reputo un attaccante scaltro, determinato e con grande spirito di sacrificio».

TUFANO – «Umanamente Tufano è un uomo molto diretto. Dice sempre quello che pensa e questa è una caratteristiche che vale anche parlando dell’allenatore. Schietto, diretto, in grado di insegnare e spronare i giovani. Inoltre il mister ha la capacità di tenere il gruppo sempre unito: ci tiene sempre tutti in considerazione, anche chi gioca meno è pronto a scendere in campo a fare la propria parte perché durante la settimana ci fa sentire tutti importanti. Personalmente con lui ho un buon rapporto: in questi anni alla Sampdoria ha contribuito alla mia crescita, sottolineando gli errori che commetto in allenamento o in partita e provando subito a correggerli. E mi sprona a provare sempre la conclusione a rete: mi dice sempre che un vero attaccante deve saper fare anche i gol brutti, non solo quelli belli».

PRIMO POSTO – «Ora siamo in testa alla classifica ed è normale che gli avversari ci guardino da una prospettiva differente rispetto all’inizio della stagione. A ogni modo noi non ci vogliamo far condizionare da questa situazione: crediamo di aver meritato il primato ma non siamo la squadra che deve vincere a tutti i costi questo campionato. Noi continuiamo a lavorare come fatto fino ad oggi con l’intento di migliorarci: la pressione devono averla le altre squadre, non noi. Secondo me avere maggiori responsabilità non è un fattore destabilizzante, anzi va interpretato come una carica in più, sia negli allenamenti che quando scendiamo in campo per le partite».

OBIETTIVI – «Come tutti hanno visto, attraverso il lavoro questa Sampdoria può arrivare davvero lontano. Personalmente spero di andare in doppia cifra per aiutare la squadra a raggiungere i playoff e magari, perché no, segnare anche durante la fase finale».

IDOLO – «Fabio Quagliarella è un campione assoluto che, nonostante il passare del tempo, continua a stupire, realizzando tanti gol e anche molto belli. Lui per me è un vero esempio da seguire sia per la capacità di trasformare ogni minima occasione in un potenziale pericolo per gli avversari che per il carisma che trasmette a compagni ed avversari».

RANIERI E FERRERO – «Ranieri è quasi sempre presente alle nostre partite casalinghe e questo non può che essere motivo di grande orgoglio. Un allenatore con una grande carriera alle spalle, che ha compiuto un miracolo sportivo, vincendo la Premier League con il Leicester e ha sempre allenato grandi club. Sapere che lui ci guarda dagli spalti del “Garrone” ci rende felici ma noi dobbiamo dare il meglio di noi stessi sempre, a prescindere da chi venga a vedere le nostre partite. Anche il presidente Ferrero e i direttori Osti e Pecini non mancano quasi mai ai nostri appuntamenti: in particolare il presidente quando non può esserci, chiama i nostri dirigenti e ci carica al telefono. Al derby invece era presente e durante l’intervallo è sceso negli spogliatoi, ci ha parlato, ci ha caricato e alla fine abbiamo portato a casa la vittoria».

SOGNO – «Sembrerà scontato ma un sogno che coltivo dal primo giorno che sono arrivato a Genova da Catania è quello di poter esordire un giorno con la prima squadra: credo che sia il sogno di ogni giovane che ha la fortuna di giocare in un settore giovanile importante come quello della Sampdoria. Se sarò bravo da poter realizzare questo sogno, mi piacerebbe poi aiutare questo club, che mi ha accolto come una famiglia, a tornare a vincere un trofeo».

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