Gli Ex
Ex Sampdoria, Paganin ricorda: «Era un grande spogliatoio. Con Vialli e Mancini…»
Le parole di Antonio Paganin in esclusiva a Internews24.com: «A Genova esperienza importante, ma ero ancora un ragazzino»
Antonio Paganin, ex calciatore della Sampdoria, ha ricordato il suo periodo in blucerchiato prima di andare all’Inter per poi soffermarsi sull’Italia di Luciano Spalletti. Eccole sue parole rilasciate a Internews24.com.
Passiamo ora alla nazionale. Dopo un europeo, sportivamente parlando disastroso, sono arrivate delle risposte importanti. Che idea ha maturato su questa ‘nuova versione’ del gruppo azzurro?
«Hai detto benissimo! C’è stato un cambio di passo proprio, che io da tifoso della nazionale ho apprezzato tantissimo. Non tanto in quello che può essere la rotazione di qualche giocatore…che può essere anche abbastanza fisiologica. Anche Spalletti, a livello di comunicazione intendo, sembra aver fatto un mea culpa su alcune situazioni. Penso ad esempio con grande simpatia quando aveva vietato la PlayStation in fase notturna. Un qualcosa che probabilmente non si riduce lì, ma che per ragazzi di questa generazione che hanno quel tipo di approccio e di abitudine…per tanti aspetti che forse noi facciamo fatica a cogliere dall’esterno.
Beh, questo potrebbe aver un pochino cambiato il focus su che cosa aveva fatto e su quello che Spalletti voleva. Ora, rimesse le cose a posto, la Nazionale è ripartita. D’altronde Spalletti, che ho anche avuto modo di vederlo da vicino all’Inter, è una persona intelligente. Lasciamo naturalmente stare la partita con la Francia dove da quel punto di vista lì eravamo praticamente qualificati. Però è una nazionale che adesso ha una sua anima, un’identità precisa e ora credo che non possiamo che aspettarci altro che miglioramenti».
Abbiamo parlato del presente e del futuro, chiudiamo col passato. Sa dirci se chiude gli occhi il momento più bello con la maglia dell’Inter addosso? O più in generale della sua carriera?
«Beh…quando ho firmato il primo anno all’Inter. Io venivo da un’esperienza importante a Genova certo, ma ero ancora un ragazzo. Con la Sampdoria avevo assaporato quello che voleva dire vivere in un grande spogliatoio, con Vialli e Mancini certo…chiaro che però l’Inter era per me un salto di qualità enorme. Venivo da due anni ad Udine (con l’Udinese, dopo la Sampdoria e prima dell’Inter, ndr) e poter essere allenato da un guru come Trapattoni è stato incredibile. Condividevo lo spogliatoio con Campioni che venivano da Italia ’90 più altri giocatori importanti… è chiaro che il primo anno mi ha segnato molto. Con il secondo posto, la conquista della Coppa UEFA contro la Roma in finale. Se devo chiudere gli occhi mi rivedo lì, il mio marchio Inter lo rivedo lì».