Crisi Sampdoria, accordo possibile con le banche? Le condizioni
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Crisi Sampdoria, accordo possibile con le banche? Le condizioni

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La Sampdoria balla sul filo del fallimento, ma può ancora salvarsi. Un accordo con le banche è possibile a condizioni certe

La Sampdoria danza in bilico sull’orlo del fallimento. L’analisi dei conti della società, operata da Eugenio Bissocoli in questi primi giorni, non dà scampo a fraintendimenti: ci sono debiti per oltre 200 milioni di euro. Esigibili a breve scadenza: 40 milioni di euro. La Fiorentina fallì per un debito totale di 14 miliardi di vecchie lire nel 2002 (dopo una serie di aumenti di capitale fatta da Cecchi Gori), il Napoli fallì nel 2004 con un debito totale di 79 milioni di euro e ancora il Torino, cancellato nel 2005, per un debito di circa 80 milioni di euro. La sentenza di fallimento del Parma quantificò il totale dei debiti dei ducali in oltre 218 milioni di euro, i soli debiti sportivi ammontavano a 79 milioni di euro. La situazione del club doriano è grave.

L’affermazione che nel mondo del calcio anche le squadre come Inter, Milan, Roma e Juventus sono piene di debiti e quindi, se fallisce la Sampdoria, anche le altre devono seguire il suo destino, non sta in piedi. Le altre società, diversamente dalla Sampdoria, hanno delle proprietà che possono bilanciare con mezzi propri i debiti. Il rapporto tra mezzi propri e indebitamento fa la differenza tra vivere e morire. La Sampdoria non ha una proprietà con mezzi propri che possa far fronte alle esigenze del club. Ha un parco giocatori che non arriva a 40 milioni di euro. Se le banche decidessero di esigere i loro crediti, la situazione precipiterebbe.

Come evitare questo scenario? È nell’interesse reciproco che può esserci una strada percorribile. L’accordo a cui sta lavorando la Sampdoria con le banche si basa sul congelamento dei debiti in un arco di anni, spalmati poco alla volta in modo da onorare tutte le scadenze. Il sistema bancario ha interesse a non veder deteriorati i suoi crediti e potrebbe essere indotto ad accettare. Quello che serve però è un acquirente che si carichi le pendenze pregresse e attuali. E che riservi a Massimo Ferrero la quota che chiede per liberare la Sampdoria.

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