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2013

“Il fu Garcia Renan” si racconta a SampMagazine

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Un titolo di Pirandelliana memoria per un giocatore che, grazie alla “cura” Mihajlovic, è risorto a nuova luce: Renan Garcia.

Poco impiegato nella gestione Delio Rossi e con due reti all’attivo nell’era Mihajlovic Renan si apre sulle pagine di Sampdoria Magazine e racconta come è cambiata mentalmente la Sampdoria.
«Sinisa Mihajlovic ci ha dato un’altra mentalità. La squadra è unita e corre nella stessa direzione, ne parliamo spesso tra di noi. Se uno sbaglia sa che non deve aver paura perchè c’è un compagno pronto a correre per lui. Poi abbiamo mutato atteggiamento: non si scende più in campo per non perdere o per pareggiare, noi giochiamo sempre per vincere, sia contro la Juventus che contro il Sassuolo. E’ dura allenarsi, lavorare in settimana e restare a guardare la domenica. Ti senti impotente anche quando vorresti dare il tuo contributo. Adesso con Sinisa è cambiata la musica. E ne sono contento, perchè hnon ho mai smesso di impegnarmi e non ho mai mollato. Se non fossi stato propnto sotto l’aspetto fisico e mentale non avrei potuto entrare a Milano e segnare o essere schierato titolare all’improssivo contro il Chievo. A San Siro ho vissuto l’emozione più intensa nel pomeriggio più bello della mia vita calcistica. E’ stato fantastico fare gol contro i nerazzurri in no stadio simile, ma l’importante è stato cambiare le sorti della partita. SInceramente quando il mister mi ha detto di entrare in campo, non ho pensato all’anno prima e alla maniera in cui ero stato sostituito. Volevo solo dimostrare quello che sono capace di fare».

La “bomba di Renan” quella che era solo ipotetica fino ad oggi, potrebbe diventare una solida realtà, le cui radici però affondano nell’infanzia del numero 5 blucerchiato.
«Da bambino con mio papà e mio fratello ho sempre provato a claciare forte. Ho iniziato conil calcio a cinque e con i palloni duri. Avevo una decina d’anni, mettevo due calzettoni per non sentire il dolore. Poi, sempre con l’obiettivo di mogliorarmi ho cominciato a fare palestra per potenziare i muscoli».

E infine il Renan privato con un figlio in arrivo.
«Intorno all’8 gennaio, in Brasile, nascerà il mio primo figlio. La mia compagna Flavianne è già là e la raggiungerò per il Natale. Lo chiameremo Lorenzo. Non per De Silvestri, eh, sia chiaro. Scherzo, è un nome che ci piaceva tanto alla parti di Artur, mavisto che è meno diffuso nel nostro paese abbiamo scelto quello. Spero di riuscire a vederlo presto Si tratta di un passo importantissimo, una felicità immensa. Magari gli insegnerò il genovese. Tutti dicono che il vostro accento è molto simile al nostro portoghese. Devo ammettere che non è stato semplice imparare l’italiano, ma piano piano ci sono riuscito. Adesso scrivo pure, nonostrante faccia un po’ di fatica con le doppie. Non ho frequentato scuole, quello che so l’ho imparato sul dizionario, al computer e nello spogliatoio, dove Da Costa ed Eder cercano di parlarmi in italiano – e su Genova – Amo il mare, il cibo, la tranquillità e il clima. Quando vai in trasferta in inverno trovi ovunque freddo e temperature intorno allo zero, torni qui e ci sono 14 gradi. Sembra un po’ di essere in Brasile e sento meno la mancanza della famiglia. Con i tifosi poi ho sempre avuto un rapporto ottimo, ci seguono e ci sostengono ovunque. Devo ammettere che alla Samp ho trovato la mia dimensione e voglio continuare a meritarmi di indossare questa maglia stupenda».

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