L'ex Kutuzov: «Lazio e Samp non meritano queste posizioni in classifica» - Samp News 24
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2015

L’ex Kutuzov: «Lazio e Samp non meritano queste posizioni in classifica»

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Jolly offensivo nella Sampdoria dal 2004 al 2006, diversi cambi di squadra e ora portiere di hockey su ghiaccio nei Diavoli Rossoneri: una vita all’insegna dello sport, qualunque esso sia, quella di Vitali Kutuzov. L’ex attaccante è tornato a parlare del club blucerchiato in occasione del delicato match di lunedì all’Olimpico, nel quale entrambe le formazioni dovranno puntare a tutti i costi alla vittoria per smuovere una classifica preoccupante: «Non conosco bene le dinamiche interne delle due squadre. Sarà fondamentale arrivare pronti per la gara. Conosco Pioli ma non so come possa aver preparato la partita. Dopo questo periodo non molto positivo la Lazio ha bisogno della vittoria per proseguire il campionato con un po’ d’ottimismo in più: è una partita molto importante, entrambe le squadre non meritano, sulla carta, la loro classifica ma spesso la Samp ha alternato ottime prestazioni a prestazioni scadenti».

Stagione complicata per entrambe le squadre, specialmente per la Samp che, dopo un discreto inizio con Zenga, non ha ancora ottenuto alcun punto in tre partite con Montella in panchina: «E’ importante che entrambe le formazioni escano il prima possibile dalla zona limitrofa alla retrocessione altrimenti è impossibile pensare di poter scacciare i nervosismi e le angosce che limitano oggi le due squadre. In futuro penso che sia la Lazio che la Sampdoria possano ambire ad un posto nelle coppe europee, è lì che arrivano le grandi squadre».

Sono sempre momenti difficili da vivere per chi va in campo, ma soprattutto per chi soffre sugli spalti assieme alla squadra, e a volte i climi possono surriscaldarsi un po’ troppo, come nel caso dello schiaffo a Soriano o della contestazione di oggi a Formello: «Mi è capitato diverse volte. Durante una stagione, con la maglia della Samp, ci mancavano solo 3 punti per salvarci e tardarono ad arrivare. Non è semplice, mi ricordo che mi arrivarono molti messaggi dai tifosi per chiedermi e per chiedere all’intera squadra un chiarimento sulla situazione ma, in questi casi, non c’è un motivo. Bisogna ritrovare la concentrazione, è necessario che la squadra si riunisca per capire dov’è il problema. Può essere dipeso da tantissimi fattori, anche dal più stupido ma il problema c’è. I tifosi devono essere vicini alla squadra, devono riscaldare l’ambiente. Nel calcio, ogni stagione è una nuova pagina della vita, ogni tanto arriva una sorpresa perché magari la squadra ha abbassato la guardia, magari perché la società piuttosto che rinforzare la squadra l’ha indebolita. Solo la società e l’allenatore possono intervenire in maniera costruttiva, io non sono dentro allo spogliatoio e dunque non saprei».

In questi casi non ci sono moduli che ti facciano vincere o giocatori particolari in grado di sbloccare la partita, ma un’unica ricetta: «Lottare su ogni pallone, correre, essere una vera squadra: chi saprà farlo vincerà. Chiunque può segnare un gol – conclude ai microfoni di laziopress.it ma il lavoro che c’è dietro ad un gol è il risultato di uno spirito di squadra che ha prevalso su ogni altro valore. Questo, per ora manca ad entrambe le squadre».

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