2014
La Domenica con Lei- La personalità di una grande squadra
Sarà estremamente banale ma quello che emerge dalla sfida contro il Milan è proprio questo: il Doria ha dimostrato in maniera netta e decisa di avere la personalità della grande squadra. Non condivido assolutamente l’opinione di Inzaghi sulla gara, caratterizzata da un distorto ottimismo nei confronti della prestazione del suo Milan. La Sampdoria ha dominato i rossoneri per lunghi tratti della partita, giocando un calcio propositivo, tecnicamente frizzante, condito da una buona dose di concreta fisicità e agonismo. Il Milan, costantantemente dietro la linea della palla e dipendente totalmente dalle ripartenze, ha vissuto i suoi migliori momenti nei primi dieci minuti di gara e nei minuti successivi il calcio di rigore del pareggio (unico modo, a mio avviso, in cui avrebbero potuto segnare in quello specifico momento della partita).
Il Doria ha fornito una prestazione caratterizzata da una forte personalità dei suoi interpreti principali. Pacchetto difensivo coordinato, attento alle ripartenze, arma letale del Milan di Inzaghi, significativamente presente, grazie a De Silvestri e Mesbah, nello sviluppo della manovra offensiva, sia nell’atto di farsi trovare pronti in fase di alleggerimento sui lati che in fase di sovrapposione e attacco degli spazi. La posizione da falso nueve di Menez non ha creato imbarazzi alla retroguardia blucerchiata ne tantomeno al centrocampo, attento nella fase di schermo difensivo e in quella di protezione dagli inserimenti. Ben più impegnativi, a mio avviso, sono stati i minuti in cui al centro dell’attacco rossonero si è andato a posizionare Torres, bravo a impegnare i difensori doriani atleticamente con i suoi scatti imprevedibili. A centrocampo la Samp ha stupito per il suo enorme atletismo e le sortite offensive di grande qualità e ritmo: sontuoso Soriano, potentissimi sia Obiang che Duncan. Il 4-3-3 di Mihajlovic è una versione ben più moderna di quel modulo che abbiamo imparato a conoscere in questi decenni. Se da una parte gli attaccanti esterni, oltre a puntare costantemente la difesa avversaria, si liberano in ripiegamenti difensivi con grande generosità, dall’altra i centrocampisti spingono con buona personalità in fase offensiva, con e senza palla. Le linee fra i reparti sono modellate da movimenti senza palla, pressing alto e rapidi ribaltamenti di gioco. Insomma Mihajlovic e il suo staff sono partiti da un modulo per personalizzarlo e modellarlo sulle caratteristiche dei loro giocatori.
Al Doria è mancata anche un pò di fortuna negli episodi perchè dopo il 2-1 la gara sembrava aver preso decisamente una strada più agevole. Il calcio di rigore ha spezzato l’inerzia della gara e fatto rientrare in partita un Milan che, in quel momento, sembrava non riuscire a trovare il bandolo della matassa. La voglia di vincere la partita dimostrata dalla Samp è un segnale di forte connotazione. In tempi non sospetti sarebbe mancato il coraggio, lo stimolo e, forse, anche la gamba. Questa Sampdoria continua a stupire perchè dimostra ogni domenica di meritare l’attuale posizione in classifica. La personalità di una grande squadra, appunto.