La domenica con Lei - Mancinismo e intuizioni - Samp News 24
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2013

La domenica con Lei – Mancinismo e intuizioni

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Il titolo di questa analisi non dipende certo dalla presenza del grande Roberto Mancini in tribuna ma pone l’accento sulle giocate dei mancini Sansone ed Estigarribia che hanno caratterizzato una giornata fondamentale per la Sampdoria. Tutto è partito però da un’intuizione puramente calcistica.

La splendida vittoria con la Roma ha dimostrato ancora una volta che Delio Rossi di calcio ne capisce. E non poco aggiungerei. Non certo per la formazione schierata al fischio d’inizio, frutto di un cauto attendismo, per certi versi comprensibile, nel dover fronteggiare la misteriosa “nuova” Roma di Aurelio Andreazzoli. Ma nella capacità di cambiare in corsa, rivedendo la disposizione tattica e la copertura degli spazi, e di dare nuova linfa a giocatori che parevano alla deriva (De Silvestri su tutti) e che ora stanno dando quel qualcosa in più che sta facendo al differenza. Così Delio Rossi sta diventando lui stesso il più importante valore aggiunto.

L’analisi “profetica” che ho fatto qualche giorno fa (leggi qui) sulle possibili scelte per sostituire Eder ha avuto conferma nella chiave di lettura della partita. L’inserimento di Soriano nell’undici iniziale era finalizzato ad avere un jolly di centrocampo che avrebbe permesso alla squadra di cambiare in funzione dello schieramento avversario, rimasto molto misterioso fino a pochi istanti prima della gara. Le difficoltà oggettive avute dalla Samp nel primo tempo vanno ricercate non solo nella prova opaca di Soriano, ma anche nella già citata inferiorità numerica a centrocampo che aveva in Lamela ,posizionato largo a destra, la spina nel fianco più fastidiosa. In mezzo al campo Soriano non è riuscito, più per carenze tecniche che per mancanza di impegno, a creare il collegamento necessario con Icardi il quale si è scontrato più volte coi centrali della Roma senza essere mai pericoloso e mai assistito (vedi sponde non andate a buon fine). L’aspetto più discutibile è senza dubbio la marcatura di Soriano su De Rossi. A mio parere una mossa di timore reverenziale non giustificata dai fatti. Capitan Futuro è sembrato ( e non solo ieri) lento, macchinoso e poco ispirato. Insomma sacrificare un uomo per marcarlo mi è sembrato inutile. Gli altri duelli hanno visto prevalere nettamente Obiang sul lento Bradley , il bravissimo De Silvestri su Marquinho e Pjanic sul generosissimo Poli. Quest’ultimo ha comunque pressato in più direzioni e proprio per questo qualche volta è stato tagliato fuori dalle linee di passaggio. Una volta saltato, l’aiuto sarebbe dovuto arrivare da Kristicic, che nel primo tempo ha giocato libero da ogni marcatura ma non è riuscito ad accendere la manovra, soprattutto a causa della poca fluidità data dall’isolamento di Icardi e dalle difficoltà di Estigarribia. Proprio il posizionamento dell’esterno paraguaiano è stata la chiave di volta del match. Nel primo tempo ha sofferto tantissimo Lamela , che non rientrava mai e approfittava delle sue lacune difensive. Nel secondo tempo Rossi ha sfruttato a suo favore questo aspetto e, passando alla difesa a quattro, ha tenuto Costa bloccato a sinistra e ha attaccato con Estigarribia le praterie lasciate dal talento argentino.

L’ingresso decisivo di Sansone poi ha fatto il resto. Con la parità numerica a metà campo si è alzato il pressing, si è messa sotto pressione l’allegra difesa giallorossa e si è tolto del tutto il ritmo ai loro lenti centrocampisti. La partita di Sansone è stata perfetta: rapidità, qualità e sacrificio. Il gol dell’1-0 è un’ emblema del piano tattico di Rossi nel secondo tempo. Alzare i ritmi e rubare la palla a metà campo per poi servire velocemente gli esterni (più Estigarribia di Poli per i motivi già citati). Sansone è stato bravissimo in questo particolare aspetto: sarà un giocatore prezioso.

L’affidabilità difensiva, Romero e un ritrovato Rossini su tutti, e le idee di Rossi hanno dato alla Sampdoria quell’equilibrio e quel “saper cosa fare” che permette alla squadra di affrontare qualsiasi situazione con personalità e senso del gioco. Poi a volte si riesce e altre meno, ma questa Samp ha un’anima. La rotta è quella giusta e il comandante indica la via. Tutti siamo partecipi: prego astenersi moralisti e “allenatori della domenica”.

SEGNO PIÙ
L’asse mancina Sansone- Estigarribia che ha cambiato il ritmo della partita e ha affondato come lame le lacune difensive della Roma.

SEGNO MENO
La prova incolore di Soriano. Il problema sembra non tanto l’impegno o l’intelligenza tattica quanto la qualità delle giocate non in linea (per ora) con la categoria.

DA RIVEDERE
L’idea di giocare con solo Icardi davanti può essere rischiosa. Un gol della Roma nel primo tempo e sarebbe stata molto dura. Bravo Rossi a rivedere le sue idee di partenza.

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