Lanna: «Samp incognita. Bologna? Mihajlovic vorrà dimostrare qualcosa»
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Lanna: «Sampdoria un’incognita. Bologna? Mihajlovic vorrà dimostrare qualcosa»

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Sampdoria, parla l’ex Lanna: «Questa squadra è un’incognita quando gioca. Prossime tre partite diranno cosa può fare»

L’ex difensore blucerchiato Marco Lanna è intervenuto ai microfoni di TMW Radio per commentare le recenti prestazioni della Sampdoria e le prossime sfide cruciali per la permanenza in Serie A.

PARTENZA NO – «Complicato pensare di fare punti a Milano e Roma, anche se all’Olimpico c’è stata la possibilità. Certo, quando sfidi i campioni è così, basti pensare che la Roma ha potuto mettere dentro uno come Pellegrini. Nel primo tempo la Sampdoria se l’è giocata, poi quando viene fuori la qualità dei singoli è complesso mantenere i ritmi».

INCOSTANZA – «Diciamo che anche prima del Covid la Sampdoria altalenante, era capace di partite incredibili e di altre in cui non capivi dove iniziasse e finisse la squadra. Quando gioca è un’incognita, può succedere di tutti. Per com’era andata a Milano, la Samp era stata data per spacciata a Roma, e invece la partita è iniziata bene e sembrava tutto andare un po’ meglio. Nel secondo tempo c’è stato un crollo fisico, ora arrivano tre partite importanti contro Bologna, Lecce e Spal che diranno cosa può fare la Sampdoria».

BOLOGNA IN VISTA – «Mihajlovic lo conosciamo bene e vorrà venire a Marassi per dimostrare qualcosa da ex. In generale è complesso giocare senza aver mai disputato neanche un’amichevole, le partite contano e se non giochi non sei mai al 100%. Qualcuno è più avanti, basta vedere l’Atalanta che sembra non aver mai smesso, ma ce ne sono tante altre che hanno ritmi cambiati rispetto a dove ci eravamo lasciati».

GIOCATORI A DISPOSIZIONE – «Di mezzo c’è stata anche la trattativa per la cessione societaria che ha influenzato l’ultimo mercato. Quando hanno preso Di Francesco, ho pensato avessero le idee chiare. Probabilmente ha anche chiesto giocatori consoni al suo modo, ma non sono arrivati. Infatti c’è stato a lungo l’equivoco dei trequartisti messi sulle fasce. Forse anche lo stesso Di Francesco ci ha messo del suo, cambiando spesso formazione senza trovare la quadra. Sicuramente c’è stato un problema di costruzione della squadra, Ranieri in parte l’ha rimessa insieme ma ancora oggi c’è fatica nell’esprimere una precisa idea di gioco. Anche Ranieri a Milano è passato da tre a quattro difensori a gara in corso. Ci sono poi quelli che si stanno inserendo, come Yoshida, ma in un contesto di confusione».

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