LAVAGNA TATTICA - I problemi nel pressing causano la sconfitta
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LAVAGNA TATTICA – I problemi nel pressing causano la sconfitta

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Nel primo tempo del match di San Siro, la Sampdoria ha avuto enormi problemi nel pressing. Così sono arrivati i gol dell’Inter

Per la Sampdoria, il primo tempo del match di San Siro (chiuso sul 2-0) è stato tanto negativo quanto decisivo per l’esito del match. In particolare, gli ospiti hanno faticato molto quando hanno provato ad alzare la linea del pressing, con spaziature errate che si sono rivelate letali. L’Inter di Conte ha una prima costruzione molto elaborata, che vuole attirare gli avversari in avanti per poi verticalizzare alle spalle. Per i nerazzurri è stato troppo facile superare il lacunoso pressing blucerchiato, come si è visto in occasione dei gol.

Senza palla, la Sampdoria si è disposta con un 5-3-2 che però si è rivelato molto fragile: sia nella propria trequarti (poca sincronia e intesa da parte dei difensori) che in quella avversaria, visto che i tentativi di conquista del pallone si tramutavano in ghiotte opportunità per l’Inter.

L’azione del primo gol ne è un chiaro esempio, visto che la Sampdoria accorcia molto male. Jankto e Linetty accompagnano le punte nel pressing, ma finiscono con il peggiorare la situazione. Dopo una circolazione che parte dal Handanovic, De Vrij serve facilmente Skriniar (alzatosi in una posizione quasi da terzino) alle spalle di Jankto, con i giocatori blucerchiati passivi e lontani. Con un semplice passaggio, quasi senza pressione, l’olandese buca il centrocampo doriano e genera tanto campo per Skriniar.

Pressione poco corale da parte dei liguri, che quando alzavano il baricentro finivano con il generare spazi pericolosi per un’Inter che riusciva a smarcarsi bene. In questo caso, La Gumina e Ramirez sono lontani, Jankto è in ritardo e Linetty è in inferiorità numerica contro Barella e Gagliardini.

Un altro esempio qui sopra. Bertolacci esce su Barella (uno dei due mediani), che ha il tempo di girarsi e servire Gagliardini. Nessuno accorcia sull’ex Atalanta: Linetty è preoccupato da Eriksen, mentre Ramirez resta incomprensibilmente bloccato. La Sampdoria non riesce a essere corta in zona palla: Gagliardini è quindi libero di ricevere e cambiare il gioco a sinistra su Young, che può puntare Thorsby. Nonostante la linea a 5, il Doria ha sofferto tanto sia la profondità che i cambi di gioco in ampiezza.

Quando poi i quinti accorciavano, c’era sempre qualche tempo di ritardo, con l’Inter che – grazie a triangolazioni che coinvolgevano le punte – approfittava bene dello spazio alle loro spalle.

Un esempio in questa azione, dove una combinazione tra Lautaro e Young trova la profondità alle spalle di Thorsby e Bereszyński.  Un’altra situazione che la Sampdoria non è riuscita a leggere bene consiste nell’allargamento di Gagliardini a sinistra, con nessuno che riusciva a prenderne le misure.

Nella ripresa, anche grazie al cambio modulo, è cresciuto sia il coraggio che l’aggressività della Sampdoria, che ha impensierito con più credibilità la manovra dell’Inter. Tuttavia, Ranieri dovrà lavorare molto sui maldestri tentativi di pressing del primo tempo, che hanno finito col creare tanti spazi per l’Inter, un vero e proprio invito a nozze per la squadra di Conte. Gli errori della retroguardia nella propria trequarti hanno poi fatto il resto.

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