Sampdoria, Casini: «Proprietà straniere portano investimenti»
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Cessione Sampdoria, presidente Lega Serie A: «Le proprietà straniere portano investimenti»

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Cessione Sampdoria: Casini, presidente della Lega Serie A, ha parlato dell’ingresso delle proprietà straniere nel massimo campionato italiano

Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha espresso le proprie considerazioni sull’ingresso delle proprietà straniere nel massimo campionato italiano. Particolare attenzione alle vicende che riguardano la cessione della Sampdoria, finita nel mirino della cordata Cerberus-Redstone. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni de Il Foglio Sportivo.

PROPRIETA’ STRANIERE – «Le squadre stanno lentamente uscendo dagli effetti della pandemia, quando gli introiti si sono sensibilmente ridotti. Parlando delle proprietà straniere, se guardiamo a Bologna, Fiorentina, Spezia, o anche la Roma, per citarne alcune, si vede una grande passione con investimenti importanti, anche in infrastrutture. Se i proprietari sono fondi d’investimento, vi è sempre e deve esservi innanzitutto una attenta valutazione sulla redditività economico finanziaria. L’importante è che non si veda la Serie A come oggetto di speculazione, con un fondo che arriva, resta solo due-tre anni compravendendo giocatori con la speranza di vincere un titolo e poi rivende. L’ideale sarebbe avere investimenti diretti a migliorare il livello complessivo della Serie A, potenziando le infrastrutture, i vivai e il calcio femminile, costruendo una legacy».

VALORE SERIE A – «Vi sono tre fattori da considerare. Primo, la novità normativa sulla commercializzazione dei diritti AV all’estero, chiesta da molti anni e che è stata finalmente approvata grazie al Governo e al Parlamento. Ora non ci sono più paletti, né di durata, né di procedure. Secondo, la Serie A deve migliorare le infrastrutture, che contribuiscono anche a rendere migliore il prodotto venduto all’estero. Il terzo fattore, che va approfondito ed è molto delicato, è quello dei cosiddetti diritti d’archivio: il valore della Serie A nel mondo è molto legato anche alla sua storia. Non è più la Serie A degli anni Novanta. In quel periodo non si è investito abbastanza in infrastrutture, come hanno fatto altre leghe, e ora ne paghiamo le conseguenze. Per fortuna però le società stanno trovando altre strade, come quella dei giocatori svincolati, per esempio, o dei prestiti, che ci permettono di poter aver campioni da tutto il mondo. E comunque non scordiamoci che vivere in Italia è in cima alle liste delle preferenze e anche questo può attirare grandi campioni».

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