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Nicolini presenta Samp-Hellas Verona: «Punto su Caprari. Futuro in società? Perché no»

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Esclusiva SampNews24 – Enrico Nicolini introduce la partita di domenica al “Ferraris”: «Il Verona non si chiuderà, vanno fatti giocare i titolari. L’Europa? Sarebbe un risultato incredibile»

Nessuno meglio di lui potrebbe probabilmente introdurre la partita che domenica pomeriggio metterà di fronte Sampdoria e Hellas Verona, due tappe importanti del percorso professionale di un giocatore che, da idolo della tifoseria blucerchiata, è diventato poi collaboratore di un allenatore di successo come Mandorlini, con il quale ha colto risultati importanti proprio a Verona. Parliamo, naturalmente, del “Netzer di Quezzi” Enrico Nicolini, che la nostra redazione ha contattato in esclusiva per avere un parere sul match che al “Ferraris” opporrà blucerchiati e gialloblù.

Grande con le grandi, ma un po’ di fatica con le medio-piccole. La Sampdoria è pronta psicologicamente ad affrontare il Verona ed evitare il pareggio insipido dell’andata?

«La caratteristica delle squadre come la Samp è quella trovare un po’ di difficoltà con squadre che si chiudono – esordisce Nicolini –, anche se poi quest’anno contro Crotone e Chievo ci sono stati esempi di buon calcio, tanti gol e risultato pieno. Direi che quest’anno forse patiamo meno questo aspetto. Poi il Verona non è questo tipo di squadra, state certi che non verrà qua a chiudersi: ha la sua idea di calcio e la vuole portare avanti. Ha fatto anche partite importanti recentemente, come contro la Fiorentina. Cercare di imporre il proprio calcio ha pregi ma anche difetti, non per niente è la seconda peggior difesa del campionato dopo quella del Benevento».

Con Ramirez squalificato, chi è più adatto a ricoprire il ruolo di trequartista? Caprari o Alvarez?

«Diciamo che, per ruolo, Alvarez è la vera alternativa a Ramirez, però Caprari in questo momento lo preferisco perché è molto più sereno e la sua rapidità potrebbe creare problemi alla difesa avversaria. Ripeto, sarebbe adattato, ma in questo momento sta meglio».

Strinic promosso sposo del Milan. Spazio a Murru o lo farebbe giocare comunque?

«Queste sono cose da valutare sul campo e durante gli allenamenti. Diventa difficile, Strinic quando sta bene è un titolare. Se sta bene sia di testa che di gambe gioca lui, non ci sono dubbi, ma ho paura che pensi già agli affari suoi e non sia concentrato. Comunque, ripeto, sono valutazioni esterne che lasciano il tempo che trovano. Se fosse così, allora tanto vale far giocare Murru, che tanto fra tre mesi diventerebbe il titolare una volta partito Strinic».

Come vede il Verona di quest’anno? Si può salvare?

«E’ chiaro che la situazione è molto difficile, c’è distacco tra tifoseria e proprietà. Non è certo il clima ideale, anche se poi quando c’è la partita il sostegno è massimo da parte dei tifosi. In un ambiente più sereno si potrebbe fare qualcosa di più, salvarsi non sarà un compito facile, anche perché le altre squadre si sono attrezzate e migliorate. Tuttavia, è una squadra che ogni tanto tira fuori il colpo inaspettato, vedi contro Milan e Fiorentina, quindi non si può mai sapere».

Le è dispiaciuto del mancato arrivo di Bessa? E’ un giocatore che conosce e le avrebbe fatto piacere che fosse stato acquistato?

«Io ho sempre detto che Bessa avrebbe potuto essere l’alternativa a Praet, ha qualità tecniche e il tiro dalla distanza, caratteristica di cui la Samp un po’ deficita. E’ un buon giocatore, molto duttile, e può dare una mano a qualsiasi squadra».

Milan, Udinese e Atalanta. In vista del tour de force per l’Europa, domenica farebbe riprendere fiato a qualche titolare o no?

«Assolutamente no. Tutte le partite valgono tre punti e bisogna giocare al meglio dell’organico a disposizione. E’ un momento molto delicato, ma penso che la Sampdoria abbia tutte le carte in regola per lottare e giocarsi il sesto posto fino alla fine del campionato. L’Europa sarebbe veramente un risultato incredibile per le premesse con cui si era partiti ad inizio stagione».

Il capitolo ruolo in società è definitivamente chiuso o si potrebbe riaprire in futuro?

«No, perché chiuso? Potrebbe riaprirsi, chissà. Mai dire mai. Io ci spero sempre, non mi chiudo nessuna porta».

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