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Quagliarella, un possibile piano-B c’è: suggestione brasiliana

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Fabio Quagliarella si è riconciliato con Napoli, che potrebbe tentare un’operazione nostalgica: un’idea verde-oro per la Samp in caso di sostituzione

La difficoltà, lo stalking, la fuga per un lustro a Torino, il ritorno a Genova. Poi, finalmente, la vicenda si è esaurita e Fabio Quagliarella ha potuto parlare: non sono stati anni facili per lui e la conclusione della vicenda giudiziaria gli ha portato serenità, ma soprattutto la possibilità di chiarirsi con la sua amata Napoli. C’è da credere che – nonostante la rivalità immensa tra i due club – Samp-Napoli del 28 maggio, ultima giornata di campionato, possa trasformarsi in un immenso Quaglia Day, specie se le due squadre non dovessero giocarsi nessun traguardo. Soprattutto, Massimo Ferrero e Aurelio De Laurentiis sono più simili di quanto il patron del Napoli desideri ammettere. Entrambi uomini di cinema, entrambi attenti a ingraziarsi i tifosi, entrambi attratti dalle operazioni-spettacolo.

QUAGLIA ADDIO? – Ferrero si è fatto attrarre dall’ipotesi di riportare Cassano nella Genova blucerchiata come operazione simpatia, proprio in un momento dove ne aveva bisogno agli occhi dell’opinione sportiva (eravamo appena reduci dallo 0-4 contro il Vojvodina) e nonostante l’opposizione di Walter Zenga, che aveva inizialmente stoppato l’operazione. Il tutto salvo scaricarlo una volta arrivato il nuovo progetto dei giovani (con tanto di lacrimuccia a immaginare Cassano falso nueve a lanciare Muriel, ma andiamo troppo sul tattico). Ma in fondo non c’è differenza da ADL, che presenta Inler con la maschera da leone su una nave da crociera o fa tremare il San Paolo per l’arrivo di Higuain. De Laurentiis è meno nostalgico, ma chissà che anche lui non debba piegarsi a queste logiche, visto che il ritorno di Quagliarella a Napoli sarebbe una pagina da libro cuore. Ovviamente con il ben volere di Sarri, anche se Quagliarella gioca da prima punta e nel 4-3-3 si trova benissimo (come visto a Udine). E in fondo, anche a Napoli il problema del vice-centravanti è rimasto: Gabbiadini è andato via, Mertens è stato adattato in quel ruolo e Pavoletti ha giocato 264 minuti dal suo arrivo sotto il Vesuvio.

UN ECCELLENTE PIANO B – Allora bisogna pensare a un’alternativa. Perché se Quagliarella dovesse veramente partire e Muriel lo seguisse in una logica di player trading, la Samp rimarrebbe con il solo Schick, visto che Budimir pare destinato a lasciare Genova. Mettiamo che arrivi Driussi: saremmo comunque a due punte in un reparto da almeno quattro. E il vice-Quagliarella è stato il punto debole dell’attacco blucerchiato: se Schick e Muriel sono intercambiabili da seconda punta, Quagliarella ha giocato tutte le partite della Samp in Serie A (solo due subentrando dalla panchina). E allora ci vuole una scelta più congrua, che possa adattarsi al gioco di Giampaolo, avere discrete se non ottime proprietà tecniche e magari pure a parametro zero. Eh, ma dove lo si trova? Negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai.

Non è un’era geologica fa: uno-due, scatto in profondità e bel piatto destro in area.

UN VALIDO CVNilmar Honorato da Silva ha un anno e mezzo in meno rispetto al 27 blucerchiato e attualmente gioca all’Al-Nasr Dubai SC, dov’è arrivato nell’estate 2015. Il suo contratto scade il 30 giugno 2017, quando sarà libero di firmare per chi vuole. Non parliamo del brasiliano andato a caccia di un contratto d’oro, bensì di un uomo che ha vissuto tre continenti e alcune esperienze con la nazionale brasiliana. Cresciuto all’Internacional, è arrivato in Europa nel 2004, quando rimase un solo anno all’Olympique Lione. Poi il ritorno in Brasile, prima al Corinthians e poi di nuovo all’Internacional, con il quale ha vinto una Copa Sudamericana (prima volta per un club brasiliano). A quel punto, il secondo salto europeo è stato molto più soddisfacente: la partnership creata con Giuseppe Rossi al Villarreal ha fatto stropicciare gli occhi dei tifosi del Sottomarino Giallo (34 gol in tre stagioni). Con il club sceso in seconda divisione, Nilmar è prima passato in Qatar (tra Al-Rayyan SC e El Jaish), poi ha avuto un terzo stint all’Internacional. L’esperienza più recente a Dubai è la conferma dell’ottica da giramondo: chiudere a Genova non sarebbe male.

THE IDEAL FIT – Oltre alla situazione contrattuale favorevole e a un CV di grande valore (che include anche 24 presenze e 9 gol con il Brasile, con il quale ha vinto la Confederations Cup del 2009 e partecipato ai Mondiali del 2010), ci sono le caratteristiche di Nilmar a deporre in suo favore. Ovviamente l’agilità e la mobilità non può esser più quella fulminante di quando puniva la difesa del Barcellona di Guardiola, ma il brasiliano ha giocato da prima punta tutta la vita e un partner come Schick – diverso da lui per struttura fisica e ruolo – sarebbe un interessante accostamento. La capacità del ceco di servire il giusto passaggio in profondità potrebbe premiare gli inserimenti di Nilmar alle spalle dei difensori, con il brasiliano letale in area di rigore, lesto a leggere le situazioni e in grado di calciare discretamente con entrambi i piedi. Un biennale farebbe tutti felici e risolverebbe i problemi di profondità dell’attacco doriano. Immaginate Schick, un eventuale Driussi, Nilmar e un’altra seconda punta per il 2017-18: si cascherebbe in piedi.

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