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2013

Pagelle Samp-Benevento: Gabbiadini protagonista, Krsticic spento

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Da Costa 6 – Montiel si ricorda di impegnarlo all’89’, altrimenti sarebbe rimasto disoccupato. Il brasiliano corre comunque un rischio sul quasi-autogol di Costa ad inizio ripresa.

Mustafi 6 – Seratina tranquilla per il tedesco: Mancosu mette paura alla Samp su punizione, ma in campo tende a gravitare lontano dalla zona di competenza del centrale. Diciamo che non era l’avversario più difficile che affronterà durante quest’annata.

Palombo 6 – Un salvataggio fondamentale, su Montiel, non può certo cancellare alcuni vizi di forma: uno dei problemi della Samp di quel maledetto 2011 fu il fatto che l’Angelo blucerchiato si prendeva troppe libertà d’impostazione. A maggior ragione, ora con Krsticic ed Obiang, questo non dovrebbe accadere: invece, qualche volta nel primo tempo, Palombo ha mostrato questo vizio. Per il resto, ha il merito di annullare Evacuo senza troppe difficoltà.

Costa 6 – Il difensore sfiora un clamoroso autogol ad inizio ripresa, ma apparte questo non rischia nulla: Campagnacci è un avversario veloce, ma l’ex Reggina lo controlla tranquillamente. Rossi, poi, lo sposta anche per qualche minuto al posto di Regini, tanto per vedere come si invertono i due.

De Silvestri 6.5 – Di ritorno dalla nazionale, il buon “Lollo” sembra galvanizzato: nel primo tempo, è uno dei pochi a sembrare in forma decente per l’esordio ufficiale in stagione. Nei secondi 45′, s’impegna subito a scaldare le mani a Gori. Insomma, l’esterno sembra pronto a continuare la sua avventura alla Samp sulla falsariga di come l’aveva lasciata.

Eramo 5 – Al suo esordio ufficiale al “Ferraris”, il buon Eramo – reduce da buone stagioni a Crotone – fa capire perché qualche tifoso desideri un rinforzo a centrocampo: vaga per il campo, ma corre a vuoto, senza mai incidere veramente. Per altro, al ragazzo è sembrata oggi mancare la grinta che serve per vincere questo tipo di gare. Per rimpiazzare la grinta di Poli ci vorrà ben altro o, quanto meno, bisognerà attendere che il ragazzo si abitui a questa maglia (dal 9′ s.t. Renan 6.5 – Decisamente un passo avanti rispetto ad Eramo in quanto a presenza e concretezza: chissà che non possa essere la stagione del suo riscatto, dopo un 2012/2013 difficile).

Krsticic 5 – Sarò impopolare, ma azzardo che forse il serbo è stato il peggiore di stasera: nella prima frazione, sembra timido ed impacciato. Non si propone mai per l’inizio dell’azione, lasciando così le chiavi del gioco a Palombo, con risultati poco entusiasmanti; si limita alle cose semplici e non cambia registro nella ripresa. Peccato: speriamo sia più in forma per la prima di campionato con la Juve. Mai come quest’anno c’è bisogno delle sue verticalizzazioni.

Obiang 5.5 – Lo spagnolo, abituato al “tiki-taka” espresso dalla sua nazionale, gioca troppo la palla di prima, in maniera quasi automatica, e nel primo tempo la butta spesso via. Col passare dei minuti, si accende un po’, ma non sembra l’Obiang visto per buona parte dello scorso campionato: ci aspettiamo di meglio da lui.

Regini 7 – Le grandi prove dell’estate sembrano scomparse di fronte al temibile Benevento: Ferretti non gli crea problemi, ma lui decide di far altrettanto con il suo avversario di corsia. Poi, tutto cambia nella ripresa: prima tira fuori un bel dribbling ed il cross per l’1-0, poi segue la velocità di Sansone e può smarcare tranquillamente il numero 11 blucerchiato per il raddoppio. Se gioca in maniera “normale” e fa due assist a partita, sarà comunque importante (dal 39′ s.t. Castellini s.v. – Entra per sostituire un Regini preso dai crampi, a dimostrazione che è sempre ben considerato dal mister).

Eder 6 – Molto volenteroso (e nervoso), il brasiliano corre tanto, ma crea poco. E’ impegnatissimo nello smarcarsi dai difensori avversari e altrettanto cattivo quando deve fare il muso duro nelle proteste con Gervasoni; tuttavia, in sostanza, non crea grossi problemi alla retroguardia del Benevento, sebbene nel primo tempo sia uno dei pochi apprezzabili. Andrà meglio la prossima volta (33′ s.t. Sansone 6.5 – Manco il tempo di entrare che mette lo zampino nell’azione del 2-0, rendendo tutto più facile per la doppietta di Gabbiadini: lo si aspetta, comunque, per test più probanti).

Gabbiadini 7.5 – Il migliore in campo, senza se e senza ma. Gol a parte, è importante il lavoro che svolge nella fase di impostazione del gioco: si mette lì, sgomita, crea, lotta senza esclusione di colpi e s’incaponisce, se proprio è costretto. La rete dell’1-0, tra l’altro, è l’esempio di come un centravanti si dovrebbe muovere dentro l’area di rigore; il 2-0, invece, è facile facile, dopo il grande lavoro di Regini e Sansone. Intanto, la Samp si gode un centravanti come calcio comanda, che colmerà ampiamente la partenza del non troppo rimpianto Icardi.

Benevento (4-3-3):
Gori 6.5; Ferretti 5.5, Signorini 5.5, Mengoni 5, Zanon 5.5; Di Risio 6 (33′ s.t. De Piazza s.v.), Di Deo 6 (dal 26′ s.t. Vacca 5.5), Montiel 6.5; Campagnacci 6, Evacuo 5.5, Mancosu 6 (dal 26′ s.t. Espinal 5.5).

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