2013

Rodriguez: «Contento di essere qui, spero di giocare presto»

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E’ arrivato da poco, ma “Maticrack” sta provando ad ambientarsi. Così, nell’attesa del suo esordio, il Secolo XIX ha intervistato Matias Rodriguez, neo-acquisto sampdoriano del mercato di gennaio. Ancora in difficoltà con l’italiano, si è presentato con un interprete particolare: Mauro Icardi. In Cile era l’idolo della tifoseria, qui deve conquistarsi il suo spazio: un problema? « No, sto cercando di adattarmi il più velocemente possibile, perché ho molta voglia di dimostrare chi sono: sarà l’allenatore a valutare se sono pronto o meno. A Napoli c’è stata la possibilità che entrassi, poi invece niente; ma non fa nulla, verrà il momento giusto. » Carriera da giramondo per lui, tra Uruguay, Cile, Ecuador e persino Austria: « Vero, ma sono contento, perché ogni esperienza mi ha portato dove sono ora: sono pochi i giocatori che vengono convocati dalla “Seleccion” giocando in nazioni sudamericane che non sono l’Argentina o il Brasile. »

Con l’Universidad de Chile, Rodriguez è stato rinominato “Maticrack”. Un soprannome da confermare in Italia: « E’ successo già in Austria: lì l’esperienza fu buona, ma ricordo come il cambiamento di clima mi sconvolse; qui, a Genova, va meglio. Mi ricordo come ero nel Boca, ma mi infortunai dopo un’esperienza in Ecuador: al rientro, tanti giovani mi passavano davanti. Così, quando arrivò l’offerta del LASK Linz, non ci pensai due volte ed accettai. Semmai, il passaggio alla Sampdoria è stato addirittura più rapido: l’affare è stato chiuso in due giorni. » L’argentino ha vinto tantissimi trofei in Sudamerica, risultando il secondo giocatore più vincente della rosa (dopo Maresca): « Beh, peccato: in Copa Libertadores, mi sono fermato tre volte in semifinale. »

I tifosi blucerchiati sono curiosi di vederlo all’opera: « Posso immaginare. Del resto, il campionato cileno non è molto seguito e, anche quando sono stato chiamato in nazionale da Sabella, non ero conosciuto. Spero di convincere il mister a schierarmi, anche se il calcio italiano è pieno di tattica. » Icardi, traduttore d’eccezione, concorda. Eppure Rodriguez non è nuovo a questo tipo d’impostazione: « Nel mio ultimo all’Universidad, abbiamo avuto un allenatore che chiedeva al centravanti di rientrare sui terzini. Si chiama Jorge Sampaoli, adesso allena la nazionale cilena. Perciò, più o meno come Rossi. » Domenica c’è il Chievo, ma l’ambientamento di Rodriguez continua: « Seguo benisismo gli allenamenti; in particolare, sono l’ombra di De Silvestri, visto che è il mio opponente nel mio ruolo e cerco di “rubargli” qualcosa sul campo. Adesso arriveranno anche mia moglie ed i miei figli a Genova, io sto bene qui; del resto, ho l’intenzione di fermarmi qui per un po’. »

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