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Sakic: «Sampdoria? Non è andata come avevamo immaginato»
Sakic, vice di Dejan Stankovic alla Sampdoria, in una lunga intervista ha fatto il suo punto sulla loro avventura in blucerchiato: le parole
Nenad Sakic, vice allenatore di Dejan Stankovic alla Sampdoria, in una lunga intervista concessa a Sportski Zurnal, ha fatto il punto sulla loro avventura in blucerchiato.
AVVENTURA – «All’inizio non è andata come avevamo immaginato e pianificato. Il club aveva annunciato un certo rinnovamento della squadra, diversi rinforzi, in modo che la lotta per la salvezza fosse realistica. Ciò non solo non è accaduto, ma la squadra è stata ulteriormente indebolita. Abbiamo perso quattro dei nostri migliori giocatori, abbiamo dovuto aggiungere giovani e nuovi arrivati che semplicemente non avevano la qualità. Due partite sono state decisive, la prima contro il Bologna, in cui abbiamo prima sbagliato un rigore e poi preso due gol dal dischetto, restando così senza punti. E la seconda, contro la Cremonese, quando siamo stati in vantaggio fino all’85’, ma ancora una volta abbiamo subito due gol e abbiamo vissuto un’altra sconfitta».
STANKOVIC – «Con la sua autorità ed energia, Stanković è riuscito davvero a mantenere i giocatori al più alto livello professionale, indipendentemente dal fatto che ci siano state molte sconfitte. Per noi è molto importante che i tifosi riconoscano che, fino all’ultimo momento, abbiamo avuto il 100% di supporto. Ci hanno chiarito a tutti noi che il nostro lavoro non è mai stato contestato, tutti hanno visto quanto abbiamo lavorato duramente. Non c’è dilemma, siamo sicuramente tristi per la retrocessione, ma con il cuore è pulito. Deki è speciale, la storia, non c’è bisogno che vi dica che posizione ha nel calcio italiano, lo si percepisce ad ogni passo. Particolarmente interessanti i duelli con la Roma di Mourinho, lui e Deki hanno scritto le pagine più brillanti della storia dell’Inter, ora sono colleghi ma anche rivali».
CALCIO ITALIANO – «Quando ero un giocatore della Sampdoria, la Serie A era senza alcuna competizione il campionato più forte d’Europa, si considerava che se non giocavi lì, non giocavi nemmeno a calcio ad alto livello. Certo, c’è stato un certo declino, che era già visibile nel momento in cui sono entrato per la prima volta con il compianto Mihajlovic. Oggi la Sampdoria, ad esempio, è più debole rispetto a quel periodo, ma l’impressione è che la qualità del campionato stia aumentando».