Sampdoria femminile: «Ci sono troppi stereotipi. Portieri si nasce»
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Fabio Casazza e Marco Ferrero, preparatori dei portieri del settore femminile della Sampdoria, illustrano il percorso svolto con le giovani blucerchiate

Fabio Casazza e Marco Ferrero, preparatori dei portieri del settore femminile della Sampdoria, illustrano il percorso svolto con le giovani blucerchiate.

CASAZZA – «Un conto è la differenza reale e fisica, un conto sono gli stereotipi che ci siamo creati nel tempo: il calcio femminile non nasce oggi. Chi ha lavorato prima di me ha fatto un ottimo lavoro. Differenze con il calcio maschile? Loro giocano veramente per il gusto di divertirsi, mentre nel maschile il primo pensiero è quello di andare a giocare in Serie A: forse andrebbe cambiato anche questo, perché un domani potrebbero diventare professioniste».

FERRERO – «Lavoriamo prevalentemente sull’aspetto tecnico e coordinativo, bisogna imparare subito a buttarsi per terra e a usare le gambe. Ci sono delle ragazze che all’inizio vorrebbero fare le calciatrici di movimento, soprattuto nell’under 8 e 10, poi ci accorgiamo nel percorso che queste ragazze sono più adatte a giocare in porta. Molte volte sono loro stesse a chiederci di provare. In questi casi proviamo a vedere se hanno il giusto istinto. Portieri si nasce, non si diventa».

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