Sampdoria, Pedersen: «Damsgaard mi ricorda Laudrup»
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Sampdoria, Pedersen: «Damsgaard mi ricorda Laudrup»

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Flemming Pedersen, allenatore del Nordsjaelland, ha parlato del suo ex giocatore Mikkel Damsgaard, esaltando il talento danese con un paragone importante

La stella di Mikkel Damsgaard sta iniziando a brillare e ad essere notata da molti. Il suo ex allenatore al Nordsjaelland, Flemming Pedersen, ha parlato, ai microfoni di Sky Sport, del talento classe 2000 della Sampdoria paragonandolo alla stella più luminosa del calcio danese.

TOP PLAYER- «E pensare che una volta non era un grande tiratore. E’ un jolly con un futuro da top player. Ho sempre grandi aspettative per i miei giocatori. Per Mikkel ancora di più: arrivò nel nostro club a 11 anni, l’ho conosciuto nell’U14 e da lì in poi ha spiccato il volo. E’ un centrocampista molto tecnico, gran dribblatore, bravo nei primi tocchi. Ha i movimenti e la rapidità di gioco di un campione. Un’intelligenza naturale. Entro il 2021 entrerà nel giro della nazionale maggiore».

IL PARAGONE- «Mi ricordo bene di Michael Laudrup. Nei primi anni ’80 era in Superligaen, appena prima di passare alla Lazio e alla Juve: non ho più visto un giocatore come lui. Fino a Damsgaard. Pressione? Ah, ma lui non la sente. In campo non si spaventa davanti a nulla. E anche in allenamento sa il fatto suo: è una persona tranquilla, ma con delle idee di calcio che gli piace esternare. Se non è d’accordo con una scelta tecnica, non si fa problemi a dirlo. Qui al Nordsjaelland il confronto è normale. Chissà alla Samp».

MATURAZIONE- «Dopo il gol contro la Lazio ha fatto una chiamata su FaceTime con i suoi vecchi compagni” aggiunge il tecnico. Hanno scherzato, lui ha parlato un po’ del calcio italiano, poi sono intervenuto io per fargli i complimenti. L’ho visto bene, maturo. È sempre stato un giocatore completo, le sue qualità si vedono appena tocca palla. Ma fino al 2019/20 non aveva mai segnato tantissimi gol: su quel fondamentale era indietro. Così dopo ogni allenamento ha iniziato a fermarsi al campo da solo. E tirava in porta, fino a quando si spegnevano le luci. Lo scorso novembre in campionato, Damsgaard si è sbloccato con una gran conclusione dai 25 metri: lì ha realizzato davvero qual è il suo potenziale. Ora sa anche finalizzare, ma i suoi punti di riferimento rimangono i grandi artisti del pallone. Come Iniesta. Perché Mikkel si diverte giocando a calcio: pochi grilli per la testa, finito di allenarsi è un po’ più estroverso ma fa una vita semplice e orientata allo sport».

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