Sensibile: «Colley può mirare più in alto della Sampdoria»
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Sensibile: «Colley può mirare più in alto della Sampdoria»

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L’ex direttore sportivo della Sampdoria Pasquale Sensibile ha parlato del momento particolarmente favorevole dei blucerchiati

L’ex direttore sportivo della Sampdoria Pasquale Sensibile ha parlato ai microfoni di TuttomercatowebRadio del momento di forma dei blucerchiati, soffermandosi anche su alcune dinamiche di mercato.

RANIERI – «Mi ritengo privilegiato di conoscerlo personalmente, lavorai con lui alla Juventus nel 2007 e ricordo che l’allora ad Blanc mi coinvolse molto nella scelta del mister e nella fase di arrivo a Torino. Da allora ho mantenuto un rapporto di stima personale col mister, e dico che innanzitutto siamo di fronte a un galantuomo, a uno d’altri tempi, un professionista nato. Si dedica con passione al gioco e ha la capacità di rendere tutto semplice, con la saggezza di chi ha la sua età. Questo mix ha portato l’ambiente Samp a trovare equilibrio, continuità e la competitività che merita».

COLLEY – «Il passaggio dal Belgio all’Italia è stato il coronamento di quanto fatto negli anni scorsi. Quando ha potuto misurare il suo valore in un campionato più competitivo, non si è fatto scappare l’occasione. Ha fatto passi da gigante, in Belgio aveva dimostrato già di essere tra i centrali più affidabili ma sappiamo che campionato ed allenatori italiani possono incidere in modo determinante sulla crescita individuale. In questa sessione di mercato non si è mosso perché capita, ma credo che possa ambire a club di livello superiore».

KEITA – «Keita può tornare a livelli altissimi, a quelli che l’hanno portato dalla Lazio all’Inter, semplicemente perché è molto serio e ama la sua professione. Nella prima parte della scorsa stagione al Monaco partiva spesso dalla panchina, e anche quando gli altri segnavano lui scattava per abbracciarli. Questo è garanzia di efficacia, e appena ritroverà condizione atletica può spostare gli equilibri della Sampdoria. Stesso discorso vale per Candreva: per motivi diversi avevano entrambi bisogno di nuove sfide e nuovi stimoli».

 

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