Giulini: «Calcio al collasso, non dovremmo scendere in campo»
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Giulini: «Calcio al collasso, non dovremmo scendere in campo»

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Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, ha parlato a La Repubblica della condizione in cui versa il sistema calcio: le sue parole

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, ha parlato a La Repubblica della condizione in cui versa il sistema calcio. Le sue parole.

SISTEMA CALCIO – «Il sistema è al collasso, non siamo stati considerati nei ristori e non abbiamo garanzie su quando riapriranno gli stadi. Dovremmo avere il coraggio di non scendere in campo alla prima di campionato. Non è possibile che non ci sia permesso di fare calcio. Si rischia di far scappare gli imprenditori seri che ci mettono denaro, passione, non vedono un briciolo di sostegno dal governo e non hanno garanzie che da agosto si riaprano gli stadi. Non abbiamo ricevuto aiuti a fronte di perdite enormi. Abbiamo 300mila addetti, 30 milioni di tifosi, la Serie A garantisce un gettito fiscale da un miliardo. I mancati introiti del ticketing sono più del 50% delle perdite dell’ultima stagione».

RIAPERTURA STADI – «La preoccupazione principale di Gravina dovrebbe essere far riaprire gli stadi di Serie A, più che quello che farà la Nazionale agli Europei. I club sono super indebitati e noi sosteniamo anche le categorie inferiori».

RIFORMA CAMPIONATI – «Il problema sono gli interessi differenti tra le grandi, medie e neo promosse. A noi come Cagliari interessa avere un campionato con più squadre possibili. I grandi hanno invece interesse ad avere meno club per giocare più partite europee: serve buon senso e sintesi tra le parti. La Francia ha votato il ritorno a 18 squadre: è il numero congruo per migliorare l’appetibilità del campionato, ma a quel punto con massimo una retrocessione, più un’altra squadra che spareggia con la seconda di B o con la vincente di un play-off di B».

DA SKY A DAZN – «N0n è stato facile abbandonare un partner storico come Sky. DAZN ci dà l’opportunità di proiettarci nel futuro, ma servirà un periodo di adattamento a fortissimo rischio per noi e gli appassionati di calcio. Spero riesce in questo interim a garantire un servizio di livello».

10 GARE IN 10 SLOT DIVERSI – «Potrebbe essere una scelta prudente se fosse motivata dall’esigenza di distribuire meglio i carichi sulla Rete, ma non credo sia solo questo il motivo, pertanto bisogna capire se sia una soluzione fattibile o meno. Confido che venga salvata la contemporaneità nelle ultime tre giornate. Quest’anno abbiamo addirittura assistito allo slittamento a fine campionato di Lazio-Torino  per aspettare il giudizio del Coni, contro qualsiasi basilare principio di salvaguardia della regolarità del campionato».

SALERNITANA IN A – «Un proprietario con due squadre è una situazione totalmente anomala e credo non accettabile per la Serie A».

SUPERLEGA – «Tentativo maldestro che avrebbe ucciso i medi e piccoli club».

SPESE PER GLI AGENTI  «Montagne di soldi che escono dal sistema: 15, 20 milioni all’anno ai procuratori, quantità ingiustificate rispetto al servizio che offrono. Ma servirebbe una riforma europea, per non rischiare di favorire chi quei compensi li paga. Il Cagliari, se capitano situazioni ricattatorie, mette gli agenti in blacklist».

PROPOSTE PER LA LEGA – «Credo che dovremmo tutti fidarci maggiormente dei manager che abbiamo scelto in Lega, lasciarli lavorare in autonomia nell’ambito delle deleghe di cui dispongono con una maggiore presa di responsabilità. E giudicarne l’operato a fine mandato. Inoltre dovremmo completare la nostra governance con un consigliere indipendente di alto profilo e che possa supportare Dal Pino e De Siervo nel definire a breve col governo il cruciale tema della riapertura in sicurezze degli stadi».

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