Serie A, Spadafora preoccupato: «Nuovi positivi non fanno ben sperare»
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Spadafora annuncia: «Ripresa Serie A? Ecco quando decideremo»

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Il ministro Spadafora sulla ripresa della Serie A: «I nuovi casi di Coronavirus nel calcio non fanno ben sperare. Decideremo prima del 18 maggio»

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è intervenuto ai microfoni di Seilatv Bergamo, commentando gli ultimi casi di Coronavirus scoppiati nel mondo del calcio tra le fila di Fiorentina e Sampdoria ed altri punti legati alla possibile ripresa della Serie A.

NUOVI CASI – «Sono notizie che non ci fanno ben sperare. Fino a quanto non capiremo quel sarà l’evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa. La parola d’ordine, anche alla luce del recente incontro con il Cts, è stata “prudenza”. Ovviamente quello che è successo nelle ultime 24 ore non aiuta».

TIFOSI – «Sono un romantico e penso che il calcio viva grazie alla passione dei tifosi. Immaginare una partita senza di loro è brutto: se dovesse ripartire, il campionato sarebbe sicuramente a porte chiuse, e questo farebbe strano. Dobbiamo capire come organizzarci in vista del prossimo autunno e come far convivere questa passione degli italiani con i tempi che sono cambiati».

ABBONAMENTI – «Rimborsi? So che diverse associazioni di consumatori si sono già mosse. Non so bene cosa vorranno fare i club, è una cosa che riguarda loro e non il Governo. Certo è che, se arrivassero dei rimborsi agli abbonati, sarebbe sicuramente un bel gesto da parte delle società».

POLEMICHE – «Nel nostro paese il calcio muove tantissimi soldi rispetto ad altri sport e questo diventa l’elemento determinante. Certo, il fatto che il calcio sia una grande industria economica è molto importante. Queste sono le due facce della medaglia che hanno portato a tutte le polemiche di questi giorni sulla chiusura o sulla ripresa della Serie A».

NUOVO CALCIO – «Potrebbe essere l’occasione per rifondare il calcio? Sono d’accordo, ma vale per tutto lo sport. Sarebbe l’occasione per rigenerarsi e rivedere una lista di priorità e stili di vita. Chi si illude che, una volta superata questa emergenza, mi auguro il prima possibile, si possa tornare a fare le stesso cose di prima, non ha capito la gravità della situazione a livello mondiale. Spero che questa possa essere l’occasione giusta e che possa esserci una riforma nel calcio e nello sport. Io farò tutto il possibile affinché questo possa succedere».

DATA – «Una data per la ripresa? La prossima settimana, prima del 18 maggio, saremo in grado di capire, sulla base dell’analisi della curva, l’andamento dei contagi dopo questa prima apertura. A breve arriverà il responso del Comitato tecnico-scientifico sul protocollo adottato dalla FIGC. Capiremo se le perplessità espresse sono state superate o se purtroppo sono rimaste tali. Questi due elementi ci consentiranno di decidere».

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