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Tavares il secchione: «Studio l’italiano e la tattica di Giampaolo»

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Junior Tavares racconta i primi giorni alla Sampdoria: «Giampaolo mi insegna molto. Cercherò di ripagare l’affetto dei tifosi sul campo»

L’antagonista di Murru sulla fascia sinistra, se così si può dire, sarà quest’anno Junior Tavares. Il classe ’96, arrivato dal Brasile per volontà di Sabatini, dovrà dimostrare di poter stare in Serie A e di adattarsi bene al calcio italiano, completamente differente da quello, più spensierato, brasiliano: «È chiaro che ho bisogno di un po’ di tempo per capire il vostro calcio, ci vuole impegno e pazienza. Quando hai il pallone in Brasile pensi solo ad andare avanti – sostiene il terzino – qui è quando non hai il pallone che devi stare attento a metterti nel modo migliore per difendere. È una differenza grande che sapevo avrei trovato e che voglio superare, perché la mia carriera è una sfida». D’altro canto, con un maestro come Giampaolo, è difficile non migliorare: «Lavora molto sulla tattica, ci spiega tutto e se non lo facciamo bene si ripete di nuovo e di nuovo. È un allenatore che insegna, non si limita a darti la maglia e metterti in campo, ti spiega proprio così impari».

Alcuni comportamenti, però, andranno probabilmente affinati se il difensore non vorrà sentire le urla del tecnico: «Mi piace giocare, mi piace dribblare, mi piace fare quelle che chiamiamo “pedalade”. È così che sono cresciuto nelle strade dove il mio calcio è iniziato. La linea a 4 in realtà non è molto difficile però bisogna capire che non ti puoi muovere autonomamente, ma in un gruppo collettivo. Io cerco di essere più attento possibile giorno dopo giorno. Ovviamente sono indietro rispetto a chi la studia da mesi o anni». L’impatto con Genova e con l’Italia, comunque, sembra potersi dire positivo: «La città non assomiglia per nulla a San Paolo – spiega al Secolo XIX, non ho ancora deciso dove vivrò e per ora sto all’AC Hotel con altri giocatori. Comunicazione? Mi aiutano i sudamericani Ramirez, Rafael, Barreto. Ho anche sostituito Torreira nel gruppo del mate. Comunque, vado a lezione di italiano, oltre che di difesa». Infine, un’impressione sull’accoglienza del mondo blucerchiato: «Mi sento bene, mi hanno accolto benissimo alla Samp, vale per i compagni ma anche tanti tifosi che mi scrivono sui social. Spero di ricambiare tutto questo affetto che non mi aspettavo».

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