Thorsby: «Union Berlino? La Sampdoria mi ha pressato, tornerò»
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Thorsby: «Union Berlino? La Sampdoria mi ha pressato, ma tornerò»

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Morten Thorsby, ex centrocampista della Sampdoria, ha svelato tutti i retroscena del suo addio: le parole a Il Secolo XIX

Morten Thorsby, ex centrocampista della Sampdoria, ha svelato tutti i retroscena del suo addio: le parole a Il Secolo XIX.

GENOVA«È sempre nei miei pensieri. Per l’ambiente, per i panorami, per la gente, per tutto. Mi sento a casa lì. Per me Genova è casa, come la Norvegia. Ma la vita è questa. La professione del calciatore è questa, ti avvicina e ti allontana. Ma so che tornerò a Genova, è un istinto che ho dentro».

CAPITANO DELLA SAMPDORIA«Sì. Un sogno che coltiverò nei prossimi anni. Ovviamente per avverare certi sogni bisogna essere in due. Come per rinnovare il mio contratto, in scadenza a giugno 2023. Da mesi mi ero fatto avanti col club, offrendo la disponibilità, consapevole delle difficoltà finanziarie. Ma non hanno mai nemmeno voluto cominciare a parlarne e questo per me resta un grande rimpianto».

PRESSING PER LA CESSIONE«Mi sento legato alla Samp. So che si sta confrontando con delle difficoltà. La società mi ha pressato… mi ha praticamente pregato di andare all’Union Berlin. Sono stati chiarissimi. Volevano assolutamente vendermi, al di là di ogni considerazione tecnica. Negli ultimi due o tre giorni mi hanno messo un po’ ai margini della rosa. Un po’ come qualcuno aveva fatto con Caprari l’estate scorsa. A quel punto ho avuto un ultimo franco colloquio con Romei, su una panchina del campo, in ritiro. Appunto per i problemi economici non avrebbero mai potuto propormi un nuovo contratto e, anzi, con la mia cessione avrei dato una mano alla Samp. Mi imponevo e rispondevo di no?».

ADDIO«È stata dura. Metabolizzare che dovevo andare via. Ho lasciato un pezzo di cuore nello spogliatoio blucerchiato. Ogni giorno mi scrivo con molti miei ex compagni. So che l’altra sera hanno fatto una cena di gruppo, li ho pensati. Un legame che mi fa sentire orgoglioso, significa che sono riuscito a instaurare e a creare una relazione forte. Non solo con la Samp, ma anche con l’ambiente, i tifosi. Mi tornano in mente le corse sotto la Sud. E, chiaro, i derby vinti».

PROGETTI AMBIENTALI«Un’eredità impegnativa. La soddisfazione più bella sarebbe che un giovane si interessasse a questo progetto del “2”, del riscaldamento globale. Sto coinvolgendo tanti calciatori nel mondo, testimonial di questo messaggio. Se penso alla Samp il 2 lo vedrei bene per Trimboli, genovese, cresciuto nella Samp, spetta a lui essere testimonial del valore e della tutela dell’ambiente ligure. Ho saputo che si è rifatto male alla spalla, gli mando un in bocca al lupo».

RINGRAZIAMENTI«Claudio Ranieri, fondamentale per la mia crescita, l’allenatore che per primo mi ha dato fiducia. Marco Giampaolo che mi ha fatto migliorare molto, anche tatticamente.Carlo Osti il direttore che ha creduto in me, mi ha portato alla Samp e fino all’ultimo mi ha dato un sostegno molto forte. Massimo Ienca fondamentale per il mio ambientamento e sempre molto vicino agli stranieri durante la fase di ambientamento e per ogni problema. Si è creato un legame forte tra le nostre famiglie».

UNION BERLINO«In passato qualche volta avevo già pensato che la mia storia nella Samp un giorno si sarebbe potuta interrompere. E avevo preso una decisione, accettare in Italia solo club della parte alta della classifica o una squadra estera. Perché mai avrei voluto affrontare la Samp da avversario diretto concorrente in classifica. L’Union Berlin è una società molto bene organizzata, in crescita, con una tifoseria appassionata. Mi darà l’opportunità anche di giocare in Europa League. Penso che sia la tappa migliore per proseguire la mia carriera e li ringrazio di avermi voluto così fortemente».

PIEDI STORTI«In Norvegia si dice avere il “tocco di roccia”. La prima stagione nella Samp una sera un amico genovese mi ha detto “Ma non giochi mai perché hai i piedi storti?”. La domenica dopo la trasferta a Ferrara con la Spal, la mia prima presenza assoluta con la Sampdoria. Da allora a tutti rispondo, “ho i piedi storti, ma gioco sempre”. A presto Samp»

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