Romero, il finalista mondiale in cerca di un club - Samp News 24
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2014

Romero, il finalista mondiale in cerca di un club

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Ciao, mi chiamo Sergio Romero e se l’Argentina ha battuto l’Olanda è soprattutto merito mio.

In una partita che vedeva lo scontro tra gli attaccanti più forti in circolazione, l’unica stella a brillare è stata quella di Sergio Romero, portiere argentino che mal che vada sarà “solo” vicecampione del mondo. Secondo estremo difensore della storia dell’Albiceleste a disputare da titolare due Coppe del Mondo consecutive, l’unico predecessore fu Roma, arrivato al bis mondiale al 34 anni e solo allora riuscì a dimostrare tutte le sue qualità.

Ciao, mi chiamo Sergio Romero e ieri ho parato due rigori.

Sergione come Francesco Toldo. Già una volta i calci di rigore in una semifinale furono amari agli Orange. Europei 2000, in casa di Belgio e Paesi Bassi. Il cammino dei padroni di casa guidati da Rijkaard si fermò proprio in semifinale, proprio dopo uno 0-0 tra tempi regolamentari e supplementari. Proprio davanti a un portiere in vena di prodezze. 14 anni fa fu Francesco Toldo a rendersi protagonista di una prestazione eccezionale, nella quale parò due rigori. Bisogna dire che l’estremo difensore ex Fiorentina e Inter parò un penalty anche nel primo tempo, ma siamo sicuri che se Robben e Van Persie avessero provato più spesso ad avvicinarsi alla porta avversaria, si sarebbe ripetuta pure questa scena ieri sera in Brasile. Ieri a guidare l’Argentina al successo ci ha pensato un portiere che ha vissuto un campionato da incubo, a Monaco, riserva del secondo portiere della nazionale croata. Deve esserci qualcosa che non quadra…

Ciao, mi chiamo Sergio Romero e prendo uno stipendio da nababbo.

Il nocciolo della questione è tutto lì. Raiola non è certo famoso per ricorrere alle spalmature di ingaggio e un calciatore arrivato a disputare da titolare la finale di un mondiale non si è mai ridotto lo stipendio una volta rientrato nel suo club. Anzi, se mai se lo è visto ritoccare al rialzo. E la Sampdoria non può certo svenarsi per un portiere che, se già prendeva uno stipendio spropositato quando portava le treccine e andava per farfalle contro il Chievo, figuriamoci adesso.

Ciao, mi chiamo Sergio Romero e cerco una squadra.

Ferrero lo ha detto, per Romero è giunto il momento di trovare una squadra all’altezza delle richieste economiche sue (e del suo agente), in grado di accollarsi l’onere e l’onore di avere tra le sue fila il titolare di quella che, mal che vada, sarà la seconda squadra più forte del mondo da ieri ai prossimi 4 anni. Se questa volta il trasferimento non fosse a titolo gratuito forse sarebbe anche meglio…

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