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2013

Pagelle Cagliari-Samp: De Silvestri in ripresa, Wszolek da rivedere

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Da Costa 5 – Dirgli qualcosa oggi è molto difficile. Se contro il Genoa aveva lasciato perplessi su due dei tre gol, anche nella giornata odierna c’è di che lamentarsi: il gol decisivo sulla punizione di Daniele Conti andava osservato meglio. Forse è presto per dire che c’è un problema in porta, ma Rossi

Gastaldello 5 – Il capitano, di questi tempi, fa tanta fatica. Rischia il giallo numerose volte durante i primi 20′, salvo poi lasciare un’autostrada ad Ekdal nell’occasione del gol. L’inserimento dello svedese è una di quelle occasioni che andrebbero interrotte con tempismo. Invece, il difensore se lo lascia sfilare con eccessiva facilità. Inoltre, Pinilla lo fa soffrire con il suo fisico e le sue conclusioni dalla distanza. Alla fine, il giallo lo rimedia come al solito.

Palombo 5.5 – Anche lui ha la sua dose di colpe sul gol cagliaritano, sebbene le principali responsabilità vadano imputate al suo compagno di reparto. Su di lui può vertere una riflessione: quando il gioco passa troppo dai suoi piedi, è il segnale che bisogna preoccuparsi per l’attuale tattica di Rossi.

Costa 6.5 – Ancora una volta, è quello che si destreggia meglio nel terzetto blucerchiato. Ad inizio anno, si diceva che il suo posto fosse a rischio con l’arrivo di Regini: contro Sau, s’è l’è cavata discretamente. Un buon regalo personale per le sue 200 presenze tra i professionisti.

De Silvestri 6.5 – Dopo la brutta prestazione nel derby, ritrova un po’ di spinta, mancata molto nell’ultima gara. Tuttavia, l’esterno difetta di precisione e così il duello con Murru è vinto a metà. Solo nel finale, con la stanchezza nelle gambe, trova qualche idea in più e serve un ottimo pallone, sprecato da Sansone. Poi, all’ultimo minuto, trova il destro che stende Agazzi per il 2-2 finale.

Obiang 6 – Con il suo ciondolare a centrocampo, lo spagnolo sfiora immediatamente la rete, con un destro a girare dai 25 metri che spaventa Agazzi. E’ più caparbio rispetto al derby, ma manca ancora quella precisione che lui può mettere nei suoi lanci.

Krsticic 5 –  Forse era uno dei più attesi dopo la stracittadina, in cui Lodi aveva dimostrato come un buon play-maker possa fare la differenza. Qui, in quel del “Nereo Rocco”, le cose non cambiano: non è un caso se la Samp latiti in quanto ad inventiva di gioco proprio quando il serbo sta attraversando un momento tecnico molto, molto difficile. Il Doria ha bisogno di lui, ma non in questa maniera statica e leggera, senza alcuna verticalizzazione per gli attaccanti.

Bjarnason 5 – A differenza della partita d’esordio, onestamente l’islandese non convince: di fronte a Nainggolan, l’ex Pescara sembra un po’ inesperto e con gravi mancanze di grinta. All’intervallo, Rossi lo fulmina con un’altra sostituzione a metà tempo (dal 1′ s.t. G. Sansone 6 – Entrato per rendere più vivace lo statico attacco blucerchiato, il numero 12 s’inserisce alle spalle di Gabbiadini e Wszolek, in un 3-4-1-2 a tutti gli effetti. Purtroppo, l’ex Sassuolo è meno incisivo della scorsa settimana e spreca una buona occasione nel finale. Poi si riscatta con il leggero assist per il pareggio blucerchiato).

Gavazzi 6 – In settimana, aveva confidato come sperasse nell’esordio assoluto in A con la maglia della Samp: Rossi esaudisce il desiderio immediatamente. Rispetto ai suoi predecessori, l’ex Vicenza avrebbe già all’attivo un assist in Serie A, se il gol regolare di Wszolek non fosse annullato per inesistente fuorigioco. Diciamo questo: non è Mané Garrincha, ma ha dimostrato di saperci fare nel ruolo, soffrendo anche poco. Da tenere in considerazione (dal 26′ s.t. Barillà 5.5 – Ecco un altro esordio in questo esodo a Trieste. Entrato nei 20′ finali per l’assalto alla porta cagliaritana, non è più efficace del suo predecessore).

Wszolek 6 – L’altra sorpresa dell’ultima ora è proprio il polacco, schierato alle spalle di Gabbiadini. Di certo, la cosa che maggiormente dimostra è l’ingenuità: il giallo per una gomitata (inutile) a Rossettini lo dimostra. Avrebbe anche segnato il primo gol in Serie A già alla prima gara, ma l’arbitro glielo annulla ingiustamente. Diciamo che l’impegno non è mancato, ma il ragazzo fa l’ala e va valutato in un ruolo più consono alle sue capacità (dal 10′ s.t. Pozzi 6 – “Nick” torna nuovamente in campo per una rimonta che sa d’impossibile. La mossa è giusta solo per il fatto che la sua entrata permette a Gabbiadini di svariare in maniera più intelligente su tutto il fronte d’attacco. I suoi cambi di gioco danno aria alla manovra ed è l’unico a tirare in porta nella ripresa; poi, arriva anche l’appoggio intelligente per il gol di Gabbiadini).

Gabbiadini 6.5 – Lasciato solo per tutto il primo tempo, la sua partnership con Wszolek si dimostra inesistente, date le poche occasioni in cui è stata applicata. Quando entrano Pozzi e Sansone, ha modo di essere maggiormente protagonista. Tuttavia, giocando più lontano dalla porta, quasi in veste di assist-man, le occasioni di graffiare sono minori. Salvo nel finale, quando il suo gran sinistro porta la Samp al pareggio. Si ripete in collaborazione con De Silvestri al 93′, quando sembra toccare con la natica il destro dell’esterno per il risultato finale.

Cagliari (4-3-1-2):
Agazzi 4; Perico 5.5, Rossettini 6, Astori 6, Murru 5; Ekdal 6.5, Conti 6.5, Nainggolan 6; Cossu 6.5 (dal 21′ s.t. Ibraimi 6); Sau 5.5 (dal 26′ s.t. Ibarbo 5.5), Pinilla 6.5.

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