L'ex dirigente: «Boskov era di un'intelligenza unica»
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L’ex dirigente: «Boskov era di un’intelligenza unica»

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Aldo Sensibile, ex collaboratore di Vujadin Boskov al Napoli, ha parlato dell’ex allenatore serbo: le sue dichiarazioni

Aldo Sensibile, ex collaboratore di Vujadin Boskov al Napoli, ha parlato dell’ex allenatore serbo. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc.

DICHIARAZIONI – «Boskov era di un’intelligenza e di una conoscenza del calcio unica. Una persona veramente eccezionale. Ricordo in particolare una partita in notturna del Napoli, giocavamo contro la Lazio che era una squadra fortissima. Preparammo la partita, andammo in campo e poi sotto 2-0 a fine primo tempo. Lui pretendeva che nei primi cinque minuti in cui si rientrava nello spogliatoio non doveva volare una mosca. Dunque iniziò a parlare dicendo che stavamo giocando un grande calcio e  se avessimo continuato a giocare così, avremmo vinto. Così è stato: tornammo in campo e portammo a casa la vittoria. Solo successivamente mi spiegò che disse quelle cose per caricarci, come metafora disse: “Non andava sparato un uomo già morto”».

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