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Sampdoria, la gara col Padova ha confermato l’immortalità di Coda: il Benjamin Button della squadra doriana

Sampdoria, anche la gara di ieri contro il Padova ha dimostrato l’importanza vitale di Massimo Coda per la squadra allenata da Angelo Gregucci
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Secolo XIX, la Sampdoria continua a poggiare gran parte delle proprie speranze offensive sulle spalle del suo uomo più rappresentativo. Con la rete siglata ieri allo stadio Euganeo di Padova, i gol totali messi a segno dai blucerchiati in questo campionato di Serie B sono saliti a 16.
Di questi, esattamente la metà porta la firma di Massimo Coda, l’esperto centravanti classe ’88 che sta confermando, ancora una volta, di essere un fattore determinante per la categoria.
La “Codadipendenza” dell’attacco blucerchiato
Le statistiche non mentono e delineano una gerarchia chiarissima all’interno dello scacchiere tattico doriano. Dietro ai 12 centri di Coda, il vuoto è quasi colmato solo da comprimari: Nicholas Ioannou, Fabio Depaoli e Liam Hendersonseguono a quota 2 gol. Chiudono la lista, con una sola marcatura, Simone Pafundi e l’attaccante albanese Cuni.
Questi dati evidenziano come la formazione ligure stia vivendo una fase di “stento” offensivo, mitigata solo dalle prodezze del suo numero 9. Oltre alla quantità, Coda regala estetica: la rete contro i veneti è stata un capolavoro di coordinazione. Dopo un lancio millimetrico di Depaoli, il bomber ha controllato la sfera, saltato il difensore del Padova con una sterzata secca e trafitto il portiere con un interno-collo chirurgico sotto l’incrocio.
Il fattore età e la gestione di Benjamin Button
Nonostante la prodezza, il centravanti ha espresso rammarico per il pareggio finale: «Quello è un movimento che faccio spesso, è andata bene. Ma oggi la vittoria ce l’avevamo in mano. Potevamo gestirla meglio e chiuderla, non l’abbiamo fatto». Un’autocritica che sottolinea il carattere del giocatore, definito ormai il “Benjamin Button” del club per la sua capacità di restare integro nonostante i 37 anni.
Proprio sulla gestione fisica è intervenuto il tecnico Angelo Gregucci. L’allenatore ha sottolineato come Coda stia giocando con una continuità sorprendente, quasi superiore a quella della sua gioventù. Tuttavia, il ritorno in campo di Marvin Cuni permetterà finalmente al titolare di rifiatare nei minuti finali, evitando sovraccarichi come quello al polpaccio avvertito ieri: «Il suo nemico è la carta d’identità, ma fa ancora la differenza in questa categoria», ha concluso Gregucci. La strada per risalire la classifica è tracciata, e passa necessariamente dai piedi del suo leader.
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