Castellini: «Espulsione ingiusta, Lichsteiner era subito in piedi» - Samp News 24
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2013

Castellini: «Espulsione ingiusta, Lichsteiner era subito in piedi»

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Primo espulso del campionato, Paolo Castellini non è molto felice di tale primato. L’esperto terzino, intervistato dai microfoni de “Il Secolo XIX”, esprime il suo stato d’animo a voci ferme: «Amareggiato. Perché la sanzione è immeritata – esordisce Castellini – e anche perché si tratta del primo cartellino rosso nella mia carriera da professionista. E ho debuttato nel 1996 con la Cremonese in B». Sulla dinamica di sabato sera, l’esterno difensivo ci tiene a mettere i puntini sulle “i”: «Sono entrato in campo a 10′ dalla fine, con il compito di attaccare gli avversari un po’ più alto rispetto a quanto stavamo facendo – spiega Castellini – sono entrato quindi con la voglia di pressare. Ho visto questa giocata, uguale a centinaia di altre che mi sono capitate; sfruttando il campo bagnato, ho scelto di cercare l’anticipo in scivolata. Ero sicuro al 100% già al momento, e le immagini poi me l’hanno confermato, di aver preso la palla con l’interno del piede. Poi, chiaro, l’inerzia dell’intervento mi ha importato dopo anche a colpire Lichsteiner. Lui si deve essere spaventato, è saltato, si è rotolato un paio di volte».

Un arbitro incerto sul da farsi, tanto da cercare il quarto uomo prima di estrarre il rosso: «Io questo non lo so… ma so che, se avessi voluto entrare per fargli male, non l’avrei certamente fatta così, con il piede radente al terreno – confessa l’esperto blucerchiato – e penso che gli arbitri, con tutto che sanno ogni cosa alla perfezione di noi giocatori – come il numero di espulsioni o se simuliamo – dovrebbero tenere conto anche dei precedenti. Io non sono mai stato espulso, le uniche giornate di squalifica me le sono fatte per l’accumulo delle ammonizioni». Su quanto dettogli dall’arbitro Banti, Castellini spiega: «Mi ha detto che sono entrato con il piede a martello; io gli ho risposto che il piede era rasoterra ed avevo colpito prima la palla – racconta l’ex Roma e Parma – alla fine ci siamo chiariti con lui, ci tenevo a farlo. Non so se si accorto o meno di aver esagerato… certamente era un po’ distante ed è stato tratto in inganno dalle urla di Lichsteiner, al quale sarebbe bastato saltare e buttarsi a terra. Le grida di dolore, però, non c’entravano niente».

Infatti, il terzino destro della Juve non c’ha messo molto a rialzarsi, ritirandosi su appena dopo il rosso a Castellini: «Ci sono rimasto male per l’espulsione. Per la squadra che è rimasta in dieci, sono entrato in campo con tanta voglia di dare un contributo – spiega il numero 7 blucerchiato – la mia intenzione era quella di conquistare la palla per ripartire, non avrei mai fatto un fallo cattivo in quella posizione del campo». Sulla partita, invece, Castellini è realistico: «Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare contro i campioni d’Italia. Con un pizzico di fortuna in più in alcune giocate, avremmo potuto innescare meglio Eder e Gabbiadini – chiude Castellini – per il resto, ci siamo difesi bene e nell’azione del gol bisogna riconoscere la bravura della Juventus».

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