Cessione Sampdoria: Di Silvio e Console indagati per truffa
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Cessione Sampdoria: Di Silvio e Console indagati per tentata truffa. La testimonianza

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Cessione Sampdoria: Di Silvio e Console sono stati indagati per tentata truffa ai danni della Salernitana. La testimonianza

Emergono dettagli sulla vicenda legata all’acquisto della Salernitana (prima che Danilo Iervolino rilevasse la società campana). Francesco Di Silvio e Francesco Paolo Console risultano attualmente indagati per tentata truffa, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura di Roma. I due imprenditori, che starebbero mediando per conto dello sceicco Faleh Al-Thani, sono stati denunciati dal trustee della Salernitana Paolo Bertoli poiché la fideiussione presentata dalla Toro Capital si era rivelata finta, non riconosciuta dall’istituto che l’avrebbe emessa. Come riportato da Primocanale, la cordata Di Silvio-Console aveva dichiarato di essersi appoggiata alla filiale italiana di un’importante banca austriaca. Il trustee Bartoli, una volta contattata la sede centrale di Vienna, era venuto a conoscenza che la filiale stessa in realtà non esiste. E che la lettera fideiussoria, di conseguenza, non era stata redatta.

Sempre Bartoli aveva effettuato alcuni controlli che avevano evidenziato stranezze riguardo la Console & Partners, società veicolo per l’acquisto della Sampdoria. La situazione finanziaria dell’azienda non è rosea: l’ultimo bilancio presentato risale al 2019, quello precedente al 2015. Secondo la legge italiana, non presentare il bilancio per tre esercizi comporta un indizio di dissesto economico. Nel frattempo, le indagini sono alle fasi preliminari ed è stata chiesta una proroga dal pm. Il modus operandi ricorda molto quello utilizzato nei mesi scorsi da Di Silvio e Console per avvicinarsi alla società blucerchiata. Le analogie tra i due casi sono oggettive, non si tratta di illazioni.

La conferma arriva direttamente da Salerno, dove il giornalista Alfonso Maria Avagliano ricorda perfettamente il comportamento dei due potenziali compratori: «Qui c’era tanta confusione, tra i giornalisti professionisti che seguivano la vicenda correttamente e chi, pur di stare sulla cresta dell’onda e godersi un po’ di fama, scriveva la qualunque. E chi seguiva la vicenda seriamente rischiava di essere deriso o insultato, mentre veniva esaltato chi dava credito a uno come Di Silvio, uno che voleva comprare la Salernitana coi soldi del Monopoli. Purtroppo la piazza quando è disperata tende ad aggrapparsi a qualsiasi bocca della verità che ti dia speranza. Eppure ci voleva poco a capire: chi vuole e soprattutto può davvero comprare una società lo fa in silenzio e con serietà, seguendo i passaggi necessari. Non con sparate e proclami sui social, diffusi da megafoni compiacenti. Prima che a Salerno, Di Silvio aveva fatto la stessa cosa col Foggia, mentre Console aveva e ha difficoltà a mandare avanti una squadra di D: come poter seriamente credere loro? Qui la faccenda è durata sei-sette mesi, ma alla fine il tempo è stato galantuomo», ha concluso il giornalista a Primocanale.

D’altronde, anche nell’ambiente blucerchiato si sta verificando la medesima situazione. Le promesse fatte da Di Silvio ai tifosi hanno generato un clima di euforia e speranza che non può essere confutato da notizie (purtroppo) negative nei riguardi delle persone coinvolte. Oltre alla diffusione di notizie che stabilivano e stabiliscono tuttora tempistiche mai realizzate. Tra bonifici, escrow agent, banche in Lussemburgo, garanzie miliardarie e due diligence nemmeno cominciate. Tutti vorremmo che la Sampdoria venisse ceduta a una ricca famiglia araba in grado di risollevarne le sorti. Quello che non è chiaro ai più sono le dubbie intenzioni di Console, Di Silvio e molti altri (tra avvocati e imprenditori) che mettono becco su una faccenda che dovrebbe essere riservata. E riservata non è. Lucrando sul club blucerchiato, i suoi tifosi e la sua gloriosa storia che non merita di essere nuovamente infangata.

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