Chiorri a SampTV: «Molto legato all'ambiente Samp, sono una persona fortunata» - Samp News 24
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2015

Chiorri a SampTV: «Molto legato all’ambiente Samp, sono una persona fortunata»

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Come già aveva fatto la settimana scorsa Gianluca Vialli, così Alviero Chiorri è tornato a far visita a Bogliasco, dalla squadra che l’ha accolto e fatto crescere tanti anni fa. L’attaccante romano ha vestito la casacca blucerchiata dal 1976 al 1981 e questo pomeriggio ha rilasciato alcune dichiarazioni a SampTV: «Mi son sempre ritenuto una persona privilegiata, con la fortuna di svolgere un lavoro che era anche la mia passione, di conseguenza non mi son mai lamentato, anzi, ho messo sempre in evidenza il fatto che tante persone sono costrette ad andare al lavoro alzandosi la mattina presto e magari non lo fanno neanche volentieri. Solo per questo non mi posso lamentare. Il calcio? Mi ha dato tanto. Avevo sicuramente una dote naturale che mi ha permesso di esprimermi a certi livelli e con determinate caratteristiche. Forse la gente a quei tempi si era innamorata anche del mio modo di giocare».

L’ex-bomber doriano si racconta in tutto e per tutto, svelando anche un trucchetto che adottava per calciare meglio: «Giocavo con le scarpe spaiate, la destra a sei tacchetti di ferro per rendere il piede d’appoggio più stabile, la sinistra con 13 tacchetti di gomma per rendere più leggero e agile il piede con il quale dovevo calciare».

Giocatore rimasto molto legato a questi colori magari, ha avuto sempre la nome di Marziano: «Il mio soprannome? Mi sembra un po’ esagerato, ma sicuramente il mio modo di giocare esprimeva questo modo di vedere il calcio. Ognuno ha un suo concetto di calcio, per me era un modo di giocare e di far divertire la gente e coinvolgere chi stava vedendo la partita. Ovviamente col tempo è cambiato, ora è più fisico, di posizione, ma a quei tempi era veramente un’altra cosa. Ora le società son strutturate diversamente, c’è meno tecnica in campo, e non so perchè si curi meno il settore giovanile rispetto a una volta, è il settore fondamentale su cui investire».

Si può dire che ci sia un abisso tra quello che era una volta questo sport e quello che è ora, con i rispettivi pro e contro: «Il calcio è molto più bello oggi rispetto ai miei tempi, è molto più veloce ma c’è mediamente meno qualità nei giocatori, magari è solo un periodo».

Ricordi, emozioni, gol, calore e affetto, questi i fattori che lo mantengono legato a questa piazza fantastica: «Io ho mio figlio qui, di conseguenza vengo sempre volentieri, è sempre un piacere. Sono rimasto molto contento l’ultima volta che son venuto qui tre anni fa, perchè a distanza di tanto tempo vedo ancora che la gente nutre affetto per me. E’ un onore venire qui, ho iniziato a Genova e sono molto legato sia alla società che alla tifoseria, saranno sempre nel mio cuore. Sempre Forza Samp!».

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