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Ranieri si presenta: «La Sampdoria è la mia medicina»

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Conferenza stampa Ranieri: ecco la presentazione ufficiale del nuovo allenatore della Sampdoria

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Claudio Ranieri si presenta nelle vesti di nuovo allenatore della Sampdoria: «Ringrazio il presidente per avermi dato la possibilità di allenare questo club glorioso. La Sampdoria mi è sempre stata una squadra simpatica. Quando vinse lo Scudetto ero felice, quando perse a Wembley mi è dispiaciuto perché ero lì a vederla. Ho avuto un’operazione al ginocchio e non pensavo di essere chiamato così presto, la Sampdoria è stata una gradita sorpresa. La mia medicina. Sono felice di rappresentare il popolo blucerchiato».

«Dietro alle favole c’è sempre un grande lavoro dietro. Noi allenatori dobbiamo far sognare i nostri tifosi, però facciamo un passo alla volta. Sono venuto perché questo non è il reale valore della Sampdoria, non è una squadra da ultimo posto. Sceglierò undici persone che hanno voglia di lottare. Modulo e sistema sono figli del campo, l’importante è avere calciatori che si impegnano alla morte per aiutare i compagni e far sì che i tifosi siano orgogliosi di loro».

«Per prima cosa bisogna dare autostima e convinzione alla squadra. Io voglio il massimo da ogni allenamento, desidero che i miei giocatori non si arrendano mai. So accettare la sconfitta solo se una squadra ha dimostrato di essere più forte della mia, ma come determinazione non ci deve battere nessuno. Darò il massimo alla squadra e chi mi darà il massimo giocherà, gli altri dovranno aspettare».

«Una volta che indosso questa maglia, sono responsabile di ciò che accade in campo. A me non interessa l’assetto societario, chi sia o meno il presidente. Aggiustatore? Semplicemente al Chelsea ho dovuto fare dei cambi a cui tifosi e società non erano abituati. Ho già parlato con Palombo, nel corso della settimana andremo più nello specifico».

«Quagliarella fa la differenza, l’anno scorso ha disputato una stagione magica e in queste partite ha iniziato in sordina. Aiutati che Dio ti aiuta. Lui deve indicare la strada ai compagni. È il simbolo della Sampdoria, il suo compito è ancor più gravoso. I gol arriveranno se dimostrerà di voler salvarsi».

«Lo Scudetto 2009/10 è ormai acqua passata, non torna più indietro. Ci poteva stare che la Sampdoria, andando a mille allora verso la Champions League, ci potesse fermare. Il Fulham era neopromossa con giocatori senza esperienza in Premier League. Era un passo troppo grande, nel mercato di gennaio siamo andati dietro solamente alle statistiche. La Sampdoria è diversa, si trova in difficoltà ma può rialzarsi»»

«Stimo Di Francesco, gli auguro di trovare al più presto una squadra perché la merita. I tifosi devono continuare a incitare la squadra. Ce la farò solamente se i tifosi ci staranno vicini. È importante che tra me e la squadra ci sia subito un grande feeling. Dobbiamo diventare una cosa sola».

«Non farò io la formazione. Saranno i ragazzi a dimostrarmi chi realmente vuole la salvezza della Sampdoria. La Roma? Quando si va in campo non ci sono amori, vinca il migliore e noi cercheremo di fare il massimo. Ricomincio da qui, è un’altra bella cosa della mia carriera. Tutti quanti devono aiutare il singolo. Non parto da un reparto in particolare, ma da chi ha voglia di reagire. Non mi interessa il nome dei calciatori».

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