Daniele Gastaldello: «Vado via da capitano, è un onore» - Samp News 24
Connettiti con noi

2015

Daniele Gastaldello: «Vado via da capitano, è un onore»

Pubblicato

su

Daniele Gastaldello dopo otto anni ha deciso di lasciare la Sampdoria. Otto anni, lunghi e importanti che il capitano della Sampdoria, nella sala stampa del Mugnaini di Bogliasco, ricorda davanti ai microfoni della stampa.

Dopo la partita contro il Torino, Gastaldello aveva già salutato i tifosi presenti all’Olimpico, raccomandandogli di stare vicino alla squadra. La commozione era tanta, quasi incontenibile per la consapevolezza che sarebbe stata l’ultima volta davanti ai suoi tifosi: «Oggi è il mio ultimo giorno in blucerchiato da domani sarò un giocatore del Bologna. È stata una scelta difficile, ma ho messo davanti la famiglia. C’è stata l’offerta per un progetto interessante. Mi dispiace abbandonare i miei compagni a metà campionato, ma nel calcio quando arrivano queste opportunità vanno prese al volo. Ho fatto 8 anni meravigliosi, oggi andrò via da Bogliasco a testa alta. Ho sempre fatto il massimo per questa squadra, dispiace andar via ma son scelto che bisogna fare in questo lavoro. Genova e la Sampdoria mi resteranno nel cuore. Sono arrivato giovane, nessuno mi conosceva. Vado via da capitano, per me è solo un onore. In questi giorni ho avuto tanti attestati di stima, ho pensato molto al passato della Sampdoria, capire che ho fatto una piccola parte di storia di questo club mi fa venire i brividi».

Ricordi, istantanee di un lungo viaggio, la Champions, la retrocessione e di nuovo la promozione: «Più bello al pari, la Champions riconquistata col Napoli, ma a livello personale e di squadra la doppietta col Varese e la vittoria finale, è stata una cavalcata fantastica. Il più brutto lo sanno tutti i Sampdoriani».

Otto anni sono un percorso di crescita importante: «Per carattere cerco sempre di imparare tutto, l’uomo ha sempre qualcosa da imparare. Anche con gli allenatori, c’è quello con cui ti trovi meglio a livello umano e chi dal livello tattico. Basta capire la persona e poi c’è da imparare da ognuno di loro. Ho avuto tanti compagni di squadra forti, sono orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo e di aver contribuito a crearlo. Dopo la retrocessione è scattato qualcosa in questo gruppo. Ho detto ai miei compagni di difendere questo gruppo. Ho sempre detto che questo sarà un anno importante, non so se si arriverà in champions ma son sicuro che arriveranno fino in fondo per questo obiettivo. Nel calcio purtroppo se lasci una cosa oggi non so se poi ricapita. Ho preso la mia decisione, ma sono convinto che senza di me la squadra saprà fare bene. Ci sono ragazzi maturi che sanno come fare»

Destinazione Bologna, dove troverà Matuzalem, ex Genoa, il macellaio di Krsticic e delle caviglie di molti blucerchiati durante i Derby della Lanterna: «Non ci sarà nessun problema. Mi hanno insegnato che nel calcio si prendono e si danno»

Ieri ultima partita, purtroppo persa e con un risultato agghiacciante, ultima convocazione e saluto ai tifosi: «Emozione unica. È stata una cosa istintiva, non mi aspettavo tutto questo calore. Ricordo ancora meglio la finale di coppa Italia, quando sono andato a vedere il campo prima della partita, vedere 20.000 persone son brividi. Sono un ragazzo che si emoziona, per questa squadra ho sempre fatto per il bene di tutti, non sempre ci sono riuscito e a volte ammetto di aver sbagliato»

«Ripensamento? Sono uno che quando fa una scelta la porta avanti decisa, è un decisione mia, la società mi ha lasciato andare per riconoscenza e per quello che ho fatto. Alcune cose non mi sono andate giù, per me la mia famiglia viene prima di tutto, è stata una scelta familiare, ho perso dei soldi per andare a Bologna. Bandiere? Dentro lo spogliatoio sono più importanti ragazzi che si prendono responsabilità più che bandiere stanno zitte e pensano ai propri interessi. Ho sempre messo davanti la Sampdoria e poi Gastaldello. Io li chiamo uomini, non bandiere. L’importante è onorare la maglia e dare il massimo finché si gioca con questa maglia. Ho ricevuto molti messaggi, la cosa che mi ha fatto più piacere è l’elogio alla persona più che al giocatore». 

Dopo otto anni è difficile lasciare, Bogliasco, Marassi e tutta la famiglia blucerchiata: «Dopo 8 anni il mio ambiente era questo, mi mancherà tanto. Sarà difficile abituarmi. Non so se avrò fatto la scelta giusta, ma come ti dicevo prima ho fatto la mia scelta e la porto avanti» e la decisione non è stata presa per Mihajlovic o per la nuova dirigenza: «Da quando gioco a calcio ho sempre rispettato il lavoro di tutti, non è di certo una panchina a farmi cambiare la scelta. Ho vissuto l’anno della Champions e della retrocessione, è giusto che rimanga un ambiente sano. La mia scelta non dipende ne dalla dirigenza ne dalle scelte del mister. Veniamo da un ambiente sano con entusiasmo, siamo 4 persone, Da Costa, Sansone, Krsticic ed io che daranno il loro apporto alla causa».

Termina qui la conferenza stampa d’addio di Daniele Gastaldello.

Dal nostro inviato Gabriele Corso

Copyright 2024 © riproduzione riservata Samp News 24 - Registro Stampa Tribunale di Torino n. 44 del 07/09/2021 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - PI 11028660014 Editore e proprietario: Sport Review S.r.l Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a U.C. Sampdoria S.p.A. Il marchio Sampdoria è di esclusiva proprietà di U.C. Sampdoria S.p.A.